Il Senato contro gli enti anti-slot La Lombardia: «Sconcertante»

Il Senato ha approvato un emendamento che decurta i trasferimenti agli enti locali che hanno adottato dei regolamenti per ridurre la diffusione di slot machine e gioco d’azzardo. In Brianza e in Lombardia i sindaci hanno aderito a un manifesto per la legalità. Dure le reazioni.
Dure reazioni al voto del Senato che approva  un emendamento che taglia i fondi statali ai Comuni anti-slot machine e gioco d’azzardo
Dure reazioni al voto del Senato che approva un emendamento che taglia i fondi statali ai Comuni anti-slot machine e gioco d’azzardo archivio

Slot machine. Il Senato ha approvato un emendamento che decurta i trasferimenti agli enti locali che hanno adottato dei regolamenti per ridurre la diffusione di slot machine e gioco d’azzardo, nel caso in cui queste disposizioni diminuiscano il gettito erariale o generino contenziosi.

In Brianza quei Comuni sono tanti e sono quelli, con Desio e Cavenago capofila, che fin dall’inizio dell’anno hanno aderito (Monza compresa con un regolamento comunale ad hoc) al “manifesto dei sindaci per la legalità” promosso da Terre di Mezzo e Legautonomie. In Lombardia è un numero cresciuto fino a oltre duecento, mentre la Regione ha approvato una legge che introduce limitazioni urbanistiche alle sale gioco e una differenziazione dell’Irap per favorire gli esercizi che rinunciano ai guadagni delle slot: ora il rischio è di dover pagare con minori trasferimenti statali questa scelta. E, da giovedì 19 dicembre, enti e associazioni sono in rivolta.

Le reazioni in Regione – «Purtroppo sono stata cattiva profeta quando affermavo che uno Stato civile non poteva lucrare sulle disgrazie e le debolezze della gente. Oggi la previsione si conferma realtà: i Comuni e le Regioni che cercano di arginare la piaga del gioco d’azzardo patologico sono diventati ufficialmente nemici della maggioranza che sostiene il Governo del nostro Paese», ha commentato Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo e team leader della Legge sulla ludopatia approvata all’unanimità dal Consiglio regionale.

«Una decisione – ha continuato Viviana Beccalossi – quella presa dal Senato, che non esito a definire sconcertante. Anche la Presidenza della Repubblica, rispondendo alle informazioni che avevo fornito in merito alla legge regionale lombarda, aveva definito il gioco d’azzardo patologico come ’un tema di particolare rilevanza sociale’. In tal senso mi appello proprio al presidente Napolitano, affinché la scellerata e gravissima posizione assunta dal Senato venga quantomeno ridiscussa».

Anche il presidente Roberto Maroni l’ha definita «una bastonata ai sindaci e alle regioni che combattono il gioco d’azzardo». E durissimo il presidente della commissione sanità Fabio Rizzi: «La Lombardia va in una direzione di tutela dei cittadini dalle ludopatie e dallo sperpero di denaro che mette sul lastrico le persone, mentre il solito Governo lobbysta fa l’opposto per garantire gli introiti fiscali e quelli delle società del gioco d’azzardo. Si puniscono gli enti locali vicini ai cittadini per favorire i poteri forti, spero che ora i cittadini prendano atto di questa situazione».

Caso Pd – Ma sullo stesso tono, a livello nazionale, anche la reazione di Matteo Renzi, neosegretario del Pd che ha votato a favore del decreto proposto dal Nuovo Centrodestra (insieme a Scelta Civica. Contrari Sel, Forza Italia, M5S e Lega).

«È pazzesco, allucinante . ha sottolineato Renzi alle agenzie – Ho chiamato Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria che ha già parlato con Roberto Speranza e stanno cercando tecnicamente una soluzione. O un ordine del giorno o altro in quanto è stata votata una cosa inaccettabile».

«Non posso spiegarlo è inspiegabile. Ho chiesto al Pd di rimediare», ha ribadito poi su Twitter.