Il presidente del tribunale dopo la sparatoria di Milano: «A Monza non sarebbe potuto accadere»

Il presidente del Tribunale di Monza Annamaria Di Oreste spiega che da anni il Palazzo è dotato di ingressi “a bussola” con metal detector come quelli delle banche anche per l’accesso degli avvocati. «Chiediamo tuttavia forze dell’ordine delle aule»
Il presidente del tribunale dopo la sparatoria di Milano: «A Monza non sarebbe potuto accadere»

Sono in funzione quasi da tre anni, da agosto del 2012, i tornelli di sicurezza del tribunale di Monza: dispositivi voluti dal presidente Anna Maria Di Oreste. Gli ingressi sono controllati attraverso ’bussole’ con metal detector simili a quelle delle banche poste all’ingresso del palazzo. Poi ci sono guardie private di sicurezza all’ingresso e armadietti per riporre gli effetti personali.

Una dotazione avvenuta allora non senza difficoltà: all’ex pretura di via Vittorio Emanuele telecamere e tornelli erano stati montati per poi rimanere fermi per lunghi mesi, a causa di problemi lamentati dal comune per l’accollo delle spese per pagare il personale addetto alla sorveglianza e al funzionamento dei macchinari. Una vicenda finita anche nel celebre tg satirico ’Striscia la notizia’.

«Qui una sparatoria – ha detto venerdì la presidente di Oreste riferendosi al tribunale monzese – non sarebbe potuta accadere perché tutti, anche gli avvocati, sono costretti a passare dalle porte a bussola. Ciò nonostante, noi chiediamo la presenza delle forze dell’ordine nelle aule ma il personale non c’è». «Stiamo meditando di rafforzare la sicurezza della procura con vetrate antiproiettile ai cancelli» ha aggiunto il procuratore Corrado Carnevali.