Il monzese del 2016 per il Cittadino: l’uomo che porta speranza in Siria

L’inventore di Arduino Massimo Banzi, nel 2012. E poi, da allora, uno all’anno. Lorenzo Locati è il monzese del 2016 per il Cittadino. Insegnante di educazione fisica, è l’uomo che porta speranza in Siria.
Monza Lorenzo Locati con alcune biciclette raccolte per la Siria
Monza Lorenzo Locati con alcune biciclette raccolte per la Siria Fabrizio Radaelli

L’inventore di Arduino Massimo Banzi nel 2012, il primo. E poi uno all’anno: Roberto Mauri della Coop La Meridiana e di Slancio (2013), Corrado Beretta del Consorzio Villa reale e Parco (2014) e Marta Petenzi segretario generale della Fondazione di comunità Monza e Brianza (2015). Sono i monzesi dell’anno per il Cittadino. Lorenzo Locati è il personaggio del 2016.

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Tre anni fa la Siria con la sua guerra, le popolazioni in fuga, le bombe erano lontane, ancora non entravano con prepotente impatto nelle case attraverso le immagini dei tg e le foto sui giornali. Tre anni fa un monzese ha voluto accorciare questa distanza e ha teso una mano a quei bambini, alle famiglie ai giovani e agli anziani già piegati da due anni di guerra. Così Lorenzo Locati, insegnante di educazione fisica, ha caricato un furgone con quindici quintali di aiuti tra cibo e medicinali, ha viaggiato per 3.000 chilometri fino al confine siriano con la Turchia e lì ha consegnato il suo carico alle popolazioni accampate nei campi profughi. È iniziato così il progetto Pasqua in Siria. Una follia talmente coinvolgente che oggi è diventata una onlus, Insieme si può fare (insiemesipuofare.org) capace di tessere relazioni di aiuto in favore dei profughi siriani con le realtà del territorio ma anche con associazioni internazionali. Mentre la guerra di Aleppo, in Siria, diventa più cruda, è Lorenzo Locati per il Cittadino il monzese dell’anno.

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Con il nostro Paese da mesi è in prima linea nell’accoglienza dei richiedenti asilo, Locati e i volontari dell’associazione continuano a percorrere il sentiero contrario, portando un container dopo l’altro di aiuti alle popolazioni del posto. Da luglio 2013 sono già 32 i container di aiuti spediti in Siria, non più solo cibo, farmaci e prodotti per l’igiene ma anche materiale scolastico, ambulanze, coperte, tende e persino biciclette, perché le auto non le ha più nessuno e una bici può essere un mezzo prezioso per coprire lunghe distanze. Un lavoro di grande organizzazione, reso possibile dall’impegno instancabile dei tanti volontari che raccolgono ogni giorno dell’anno generi di prima necessità destinati alla Siria.

Tanti i progetti avviati nel corso degli anni come il sostegno a due scuole. «L’istruzione dei bambini è un aspetto del nostro impegno su cui abbiamo deciso di investire tante energie e risorse», si legge nel sito della onlus.

A novembre del 2014 partirono da Monza 2.000 kit scolastici per altrettanti studenti di Reyhanil, il campo profughi al confine con la Turchia dove vengono consegnati gli aiuti. «Qui abbiamo adottato due scuole – spiegano i volontari -. Nella prima abbiamo installato anche un potabilizzatore per distribuire acqua potabile ai bambini, mentre nella seconda, dove su 305 studenti 205 sono orfani, abbiamo realizzato un campo da calcio».

Sempre pensando a bambini e ragazzi è nato il progetto “Adotta un maestro”, sostenuto dalla fondazione Vik Utopia onlus. Il viaggio è ancora lungo e Insieme si può fare continuerà a percorrerlo.