Il marchio Pupa torna nella sua Monza con il primo negozio monomarca

Una storia monzese che torna in città dopo più di quarant’anni: il marchio dei cosmetici Pupa, nato a Monza nel 1975, ha aperto in via Italia il primo negozio monomarca.
Monza Punto vendita Pupa
Monza Punto vendita Pupa Fabrizio Radaelli

Chi è stata ragazza tra gli anni Ottanta e Novanta se lo ricorda bene. Il primo cofanetto di make up rosso fiammante, divertente, insolito, in cima alla lista dei desideri di ogni Natale, aveva forme curiose: farfalle, gufetti, orsi o cuori che si aprivano svelando un tripudio di ombretti, fard, lucidalabbra.

I cofanetti “Pupa” sono stati la grande intuizione di Angelo Gatti e in pochi sanno che sono nati a Monza dove l’azienda di famiglia, la Mycis Company, ha sede legale in via Appiani, mentre il quartier generale è a Casatenovo.

Nel 1975 a Monza Angelo Gatti ha creato un brand prendendo in prestito il nome con cui in casa chiamava la figlia Paola che allora aveva tre anni. Un nome e un marchio facili da ricordare, da pronunciare in tutte le lingue del mondo, un nome evocativo che si porta dietro anche tutta la grinta di quel rosso fuoco (o rosso Monza?) che è ancora oggi il colore aziendale. Un rosso entrato sugli scaffali delle profumerie e subito riconoscibile perché contrastava già allora con il packaging “serioso” delle altre linee di cosmetici, prevalentemente d’oltralpe.

Un rosso che è rimasto marchio di fabbrica e che non poteva mancare nel primo punto vendita monomarca in città, dopo le aperture in alcuni outlet italiani.

Rosse le pareti, le uniformi delle hostess, le poltrone scelte per il primo flagship store inaugurato sabato in via Italia che con l’arrivo di Pupa diventa il “beauty mile” monzese perché qui si trovano tutti i marchi della cosmesi democratica da Sephora a Yves Rocher, da Pupa a Kiko.


«Siamo nati a Monza e mi piace l’idea che proprio nella città che ci ha visto nascere apriamo il primo monomarca – dice Gatti che domenica mattina si aggirava tra gli scaffali per controllare che tutto fosse in ordine – è un progetto sperimentale, ma abbiamo pensato a tutto anche agli uomini che accompagnano le donne nello shopping e che qui possono trovare divanetti rossi, prese per ricaricare lo smartphone e una macchinetta del caffè».

C‘è anche l’angolo dei più piccoli con tre postazioni con iPad e giochi per intrattenere chi di solito si annoia quando la mamma si perde tra smalti di mille colori, profumi o sali per lo scrub.

Ormai non ci sono più solo i cofanetti regalo dagli anni ’90: Pupa è entrata anche nel mondo delle fragranze con l’acquisizione di Borsari Pama 1870, poi al 2008 ha lanciato una linea corpo di successo a prezzi democratici. Il target dell’azienda restano le giovanissime e le giovani donne. Anche in azienda i dipendenti sono prevalentemente donne e pensando a loro è stato aperto un nido aziendale a Casatenovo.

Sempre accanto alle donne è l’impegno sociale che vede Pupa con Emergency in un importante progetto di un centro di maternità in Afghanistan nella valle del Panshir che dal 2003 è un importante riferimento dal punto di vista sanitario ma anche culturale .Proprio questo impegno nel 2013 è valso all’azienda brianzola il premio Marie Claire come miglior azienda etica 2013.