Il Lions club Monza Parco dona 100 pasti per la mensa del Santuario delle Grazie

I soci hanno voluto contribuire alla distribuzione di pasti ai più bisognosi. Un servizio che la comunità dei frati francescani presta, da oltre 30 anni, grazie a una rete di collaborazioni con le realtà del territorio. Il Lions club si è anche unito ai religiosi nella preparazione e distribuzione di pasti.
Gli esponenti del Lions club Monza Parco con i frati del Santuario delle Grazie
Gli esponenti del Lions club Monza Parco con i frati del Santuario delle Grazie

L’emergenza sanitaria fa crescere di giorno in giorno anche la richiesta di beni di prima necessità. Le strutture caritative vedono ogni giorno nuovi bisogni e nuove urgenze. Proprio guardando a queste necessità crescenti, il presidente del Lions Club Monza Parco Carlo Vergani, insieme a tutto il suo consiglio direttivo, ha deciso di contribuire a dare una mano alla mensa del Santuario della Madonna delle Grazie di Monza, con la donazione di 100 pasti. Una scelta che ha preso spunto dal legame dell’amico Sebastiano Scandura, recentemente scomparso, con la struttura. I soci hanno così contribuito ad ampliare il servizio di distribuzione di pasti che la comunità dei frati francescani presta, da oltre 30 anni, alle persone più fragili e in difficoltà grazie a una rete di collaborazioni con le realtà del territorio. Per le misure igienico sanitarie in vigore, il servizio mensa attualmente avviene distribuendo il pasto in sacchetti, con la collaborazione di circa 40 volontari che si alternano con turni settimanali. I francescani preparano e distribuiscono circa 10mila pasti all’anno, accogliendo una media di 30 persone al giorno. Giovedì scorso, i soci Lions del club Monza Parco hanno voluto unirsi ai volontari nella preparazione e distribuzione di alcuni pasti donati alla struttura francescana. «Favorire l’inclusione sociale, partendo dal diritto al cibo, – sottolineano dal Club – è stata la molla che ci ha impegnato e coinvolto per un’intera mattinata. È stata per tutti una meravigliosa esperienza. Padre Alberto e padre Celestino ci hanno insegnato a vedere il mondo con occhi diversi»