Il grosso guaio della stazione di Monza: «Ragazzine si vendono per la dose»

Stazione di Monza: oltre ai problemi di spaccio, risse, accoltellamenti, bivacchi e furti adesso è arrivata anche la prostituzione giovanile. Sesso a cielo aperto, all’alba e dopo le otto di sera in cambio di una sigaretta, di dieci euro o di una dose di eroina.
Monza, il parcheggio di piazza Castello dietro la stazione Fs
Monza, il parcheggio di piazza Castello dietro la stazione Fs Fabrizio Radaelli

Stazione di Monza: oltre ai problemi di spaccio, risse, accoltellamenti, bivacchi e furti adesso è arrivata anche la prostituzione giovanile. Sesso a cielo aperto, all’alba e dopo le otto di sera in cambio di una sigaretta, di dieci euro o di una dose di eroina. Il tutto alla luce del sole, mentre i pendolari assonnati si dirigono ai binari o alla fermata dell’autobus.


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Che la stazione ferroviaria – e in particolare l’ingresso di piazza Castello – si fosse trasformato in uno dei luoghi più malfamati e pericolosi di Monza è ormai un fatto risaputo. Ma che fosse diventato anche “alcova” a pagamento è una novità. L’aspetto più preoccupante è che a vendere il proprio corpo per pochi euro sono insospettabili studentesse spesso minorenni che, zaino in spalla, prima di andare a scuola (o di bigiare le lezioni) si prostituiscono per pochi euro.

Il testimone – A raccontarlo un monzese che conosce bene la realtà di questo angolo della città. Assistendo quotidianamente a queste scene.
«La situazione sta degenerando – esordisce – Da alcuni mesi è arrivato anche il problema della prostituzione giovanile che viene consumata o direttamente nell’ingresso di piazza Castello in quella rientranza ormai diventata ritrovo di bande giovanile, o nell’area più appartata in fondo al parcheggio dei mezzi».

Queste lucciole sono però ben lontane dall’immaginario collettivo. Non sono certo le “Bocca di Rosa” di Fabrizio De Andrè ma ragazzine che si atteggiano a donne e che in realtà sono poco più che bambine. Jeans, maglietta, zainetto abbinato spesso a un vocabolario degno del peggior scaricatore di porto che hanno fatto – magari all’insaputa dei genitori – di quella stazione una seconda casa.

Per una sigaretta – I racconti del lettore fanno rabbrividire. «Queste ragazzine si appartano nell’area in fondo alla piazza Castello – continua – Lì ci sono pusher italiani e stranieri e in quello spiazzo non solo si compra e si vende la droga, ma si fa anche sesso. Se le ragazzine non hanno soldi per le sigarette o per la dose sanno che possono ottenerla in modo diverso».

Disinibite da far paura non temono neppure gli sguardi dei passanti. «Sono rimasto sconvolto quando nei giorni scorsi un’adolescente ha chiesto a un uomo alla fermata dell’autobus una sigaretta – continua – All’apparenza quel signore avrà avuto quarant’anni: distinto, molto probabilmente un professionista. Le ha risposto che la sigaretta l’avrebbe avuta se le avesse dato un bacio. Ma non un bacio innocente. E la ragazzina non ci ha pensato due volte. Dopo un bacio appassionato la sigaretta le è stata data».

Sulla questione abbiamo interpellato anche il vice questore Angelo Re che commenta: «Attualmente non ci risulta ma non lo escludo, in passato qualche volta è accaduto».

A ciò si aggiunge il costante problema dei bivacchi notturni, di senzatetto soprattutto stranieri che dormono nel tunnel utilizzandolo anche come servizio igienico. Costante il presidio della Polfer che dalle 7 alle 19 è presente in stazione, anche se con un organico certamente inferiore rispetto ai bisogni.