Il figlio arrestato: si suicida e lascia un messaggio contro i magistrati di Monza

Vittima un noto pediatra genovese che domenica notte si è gettato da un ponte: avrebbe lasciato un messaggio: «la magistratura miope a volte uccide» probabilmente riferendosi al figlio, arrestato per un traffico illegale di farmaci
La polizia di Stato
La polizia di Stato

«La magistratura miope a volte uccide»: così avrebbe scritto Francesco Menetto, 65 anni, noto pediatra genovese che domenica notte attorno all’una si è gettato dal ponte monumentale della “città della lanterna”, in via XX Settembre, uccidendosi.

Il riferimento sarebbe diretto a quanto accaduto al figlio, Marco Menetto Ballario, farmacista genovese agli arresti perché coinvolto nell’inchiesta “Pharmatraffic” inerente un traffico illegale di farmaci (LEGGI Traffico di farmaci rubati, dal Viagra agli antitumorali: i basisti della banda sono di Monza), condotta dalla Procura di Monza, che ha portato nei giorni scorsi a numerosi arresti da parte dei carabinieri del Nas.

Nell’auto, con la quale il sessantacinquenne ha raggiunto il ponte, c’era anche la moglie (e madre del giovane farmacista agli arresti). Pare che anche lei avesse intenzione di farla finita ma sarebbe stata bloccata dai poliziotti prima che compisse il tragico gesto.

«Ormai dicono tutti così. Non c’è altro da commentare» ha dichiarato all’agenzia Ansa, a proposito del presunto messaggio, il Procuratore Capo della Repubblica di Monza, Corrado Carnevali, probabilmente riferendosi alle frasi pronunciate dall’imprenditore di Brugherio Claudio Giardiello – «I magistrati mi hanno rovinato» – dopo la strage nel Tribunale di Milano. Il procuratore ha espresso il proprio sconforto e dispiacere per il suicidio.