Il duomo di Monza allo specchio: prima del 2015 e oggi, dopo i restauri

Quanto è cambiato il duomo di Monza al termine dei restauri? Tanto, tantissimo. Ma cinque anni di impalcature sono tanti per ricordarsi davvero com’era. Il promemoria del Cittadino, per capire quanto è cambiato (tornato come deve essere).
Il duomo di Monza allo specchio: prima del 2015 e oggi, dopo i restauri

Il termine è stato adottato anche dal marketing per descrivere quel misto di stupore, emozione e coinvolgimento che riesce a colpire talmente in profondità da lasciare un segno luminoso negli occhi e nel cuore di chi guarda. Wow, appunto: la parola onomatopeica passata nel linguaggio comune dai fumetti.

Il duomo di Monza allo specchio: prima del 2015 e oggi, dopo i restauri
Il duomo nel 2020

Ecco, è proprio quello che è capitato (e tutt’ora capita, perché al bello non ci si abitua quasi mai) a chi, girato l’angolo di via Italia e imboccata la piccola via Paolo Rossi, si è trovato di fronte alla maestosità di un duomo come mai nessuno aveva visto prima. Incapaci di elaborare parole sufficientemente efficaci, i più si sono limitati a un sonoro e liberatorio: “wow”.

A rendere ancora più teatrale e solenne lo svelamento definitivo della basilica è stato anche il lockdown, che ha tenuto lontano i monzesi e gli amanti delle camminate in centro per oltre due mesi, amplificando ancora di più l’incredibile stupore del primo incontro.

Il duomo di Monza allo specchio: prima del 2015 e oggi, dopo i restauri
Il duomo nel 2020

Per arrivare alla facciata di oggi, uno degli scatti più postati sui social, meta di tanti turisti a caccia di selfie artistici, bisogna tornare indietro di sette anni, a quel 2013 quando i primi frammenti si staccarono dalla struttura precipitando al suolo. Fu il primo drammatico grido di allarme di un monumento che cominciava a cedere sotto il peso del tempo. Iniziò allora la corsa per salvare quello che è il simbolo stesso della Brianza, una delle chiese gotiche più famose di Lombardia. In pochi mesi la facciata divenne un laboratorio a cielo aperto. Quasi l’intero primo anno dopo l’allestimento delle impalcature fu dedicato allo studio scientifico e accurato dei danni presenti e delle possibili cure: dalle croste che si erano formate nel tempo ai resti del vecchio intervento di dissuasione per i piccioni che aveva utilizzato resina bituminosa che è stata tolta pezzo dopo pezzo, fino a quelli che i tecnici hanno definito “attacchi biologici”.

Con mezzi all’avanguardia e passione tutta artigianale il team di restauratori della ditta Estia ha rivestito di nuovo la “vecchia” facciata, regalando ai monzesi un salto indietro di oltre cento anni, a quegli inizi del Ventesimo secolo quando il restauro di Luca Beltrami, anno 1892, consegnò ai cittadini la basilica sognata da Teodolinda.

Il duomo di Monza allo specchio: prima del 2015 e oggi, dopo i restauri
Il duomo nel 2020