Il CittadinoMb sulla Valassina spaccata in due: pro e contro della Statale 36 – VIDEO

VIDEO - La Valassina è la regina delle cronache. Il CittadinoMb è salito in auto e l’ha percorsa tutta, avanti e indietro, per rilevare pro e contro della Statale 36 , una delle strade più trafficate d’Italia.
Immagini della Valassina
Immagini della Valassina Cristina Marzorati

Miniblocchi di new-jersey uno in fila all’altro per proteggere le cuspidi degli svincoli, metri di guard-rail piegati, rifiuti dappertutto e l’immancabile coda, ma questa volta non è colpa di un incidente. Storia di una mattina come tante in Valassina.


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Si parte un giovedì dopo le 11 a Carate Brianza e alla fine è lampante come la superstrada sia divisa in due: bella e funzionale da Giussano verso Milano, stretta e con qualche trabocchetto in direzione Lecco. Il primo ostacolo, se così si può chiamare, è all’altezza del maxirondò sopraelevato tra Carate Brianza e Seregno. Più volte la rotatoria ha fatto da scenario a incidenti e la ragione è semplice: rotonda a doppia corsia, auto che s’immettono in superstrada, veicoli che escono e diventa facile scontrarsi in manovra. Il viaggio verso Milano è tranquillo, non c’è traffico, le corsie di marcia sono tre, il tratto è rettilineo e c’ è il tempo di guardarsi intorno.



A Lissone.
Il pollice è verso per un paio di svincoli tra Seregno e Desio. Le cuspidi non sono protette o sono stati installati dei blocchi di new-jersey molto piccoli uno in fila all’altro. A Lissone la decisione: si esce all’Esselunga. Pedoni e ciclisti lamentano la pericolosità dell’attraversamento pedonale verso il centro. Le auto viaggiano veloci per entrare in Valassina e davanti all’auto una donna deve accelerare il passo per evitare il peggio.

Si prosegue verso Monza. A proteggere le cuspidi ci sono barriere nuove e lunghe almeno una decina di metri, la galleria è ben illuminata ma all’uscita s’incrociano la complanare e lo svincolo per le tangenziali. Qui l’incidente è dietro l’angolo. Poi si risale la Ss.36 nord e raggiungiamo Giussano, dove le corsie di marcia scendono a due. È stata installata una protezione sulla cuspide verso Erba identica a quelle di Monza. La “felicità” svanisce nell’imboccare la curva verso Lecco.

Il tratto a nord. Il new-jersey ha segni di pneumatico in più punti. Qualcuno non è riuscito a frenare. Si arriva a Giussano, dove un mese fa un autoarticolato si era rovesciato. L’asfalto è stato rifatto e il guard-rail è nuovo. Si raggiunge Briosco e inizia una coda per un cantiere di Anas a Veduggio. Il rallentamento consente di vedere guard-rail piegati quasi per tutto il tragitto e rifiuti dappertutto.

Uscita a Veduggio e si rientra in direzione sud. C’è l’ebbrezza di svincolare a Briosco-Fornaci. Un’uscita degna del miglior rallista. Si può visionare la nuova rotatoria d’ingresso a Briosco. Bella ma buia: non c’è nemmeno una luce. Ritorno in Valassina e uscita a Carate. Giù dall’auto. La meta è la ciclopedonale accanto alla superstrada. All’imbocco ci sono murales, ferri che spuntano sui muretti e pezzi di cemento a terra. La Valassina non è una infrastruttura per ciclisti.

Il servizio

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