Il caso mense a scuola: il reddito non conta, tariffa unica per chi non è di Monza

VOTA IL SONDAGGIO: Sì o no? - Famiglie sul piede di guerra per le rette delle mense scolastiche. I genitori di alunni iscritti alle scuole monzesi, che però vivono fuori città, si sono trovati una sorpresa: la tariffa della mensa non verrà calcolata in base all’Isee.
Studenti in mensa a scuola: a Monza cambiano le regole
Studenti in mensa a scuola: a Monza cambiano le regole

Famiglie sul piede di guerra per le rette delle mense scolastiche. I genitori di alunni iscritti alle scuole monzesi, che però vivono fuori città, si sono trovati una sorpresa: la tariffa della mensa non verrà calcolata in base all’Isee, come per i residenti ma, per i fuori Monza, è prevista una cifra unica di 5,46 euro a pasto. Quindi chi vive fuori, anche se ha un reddito basso, deve pagare una cifra più alta. Ma le famiglie non vogliono pagare più del necessario e si stanno attivando per fare ricorso, nonostante i tempi siano strettissimi.

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«La maggior parte di noi ha avuto notizia della decisione solo la prima settimana di settembre – dice Rossella Bearzatto, una mamma promotrice della protesta – e la possibilità di ricorso scade alla fine del mese. Abbiamo saputo che il 4 giugno la giunta ha deliberato la differenziazione di partecipazione dei cittadini al pagamento alle mense scolastiche a seconda che le famiglie siano o meno residenti. Questo vuole dire che, nel caso peggiore, chi ha un Isee compreso tra i 10.455 euro e i 12mila euro, che per fascia dovrebbe pagare 3,36 euro a pasto, si trova improvvisamente a doverne pagare 5,46 euro».

Ricevere questa notizia a ridosso dell’inizio delle scuole, lascia le famiglie spiazzate: «Non possiamo nemmeno prendere in considerazione l’idea di spostare i figli in altre scuole, chi si sposta fuori lo fa per dei motivi precisi».

L’amministrazione ha già incontrato diverse famiglie che hanno sottoposto il problema, come chiarisce Rosario Montalbano, assessore all’istruzione: «All’origine di questa delibera ci sono motivazioni economiche e finanziarie. Abbiamo cercato la collaborazione con i comuni di residenza, come stabilito dalla norma sul diritto allo studio e stiamo continuando a contattarli per creare insieme una convenzione per le spese di compensazione. Sono centinaia le famiglie che hanno scritto, alcune le ho incontrate e sono sempre disponibile».

Chi volesse aderire alle iniziative delle famiglie può scrivere una mail all’indirizzo di posta elettronica rossellabea@hotmail.it.