Il caso delle Poste in Brianza: Desio, Muggiò e Monza protestano per le cassette vuote

Posta ritrovata in un campo a Desio la scorsa settimana e nuove segnalazioni di cassette che piangono: a Desio, a Muggiò, a Monza. Le lettere non arrivano se non poche volte al mese col risultato di ricevere bollette e avvisi già scaduti.
esterno e interno della posta ufficio 2
esterno e interno della posta ufficio 2 Paola Farina

Posta ritrovata in un campo a Desio la scorsa settimana e nuove segnalazioni di cassette che piangono: a Desio, a Muggiò, a Monza. Le lettere non arrivano se non poche volte al mese col risultato di ricevere bollette e avvisi già scaduti. Caselle della posta vuote per giorni e giorni. E poi, improvvisamente, strapiene.


LEGGI Desio: posta abbandonata in un campo nel quartiere dove le lettere non arrivano

A Desio i disservizi sono segnalati in diversi quartieri. I primi a denunciare i disagi sono stati gli abitanti di San Giorgio. Plateale il caso delle lettere trovate da una residente, abbandonate per la strada, in mezzo ai rovi, in via Canaletto, una settimana fa. Proprio nello stesso quartiere in cui la posta non arriva da settimane. Poste Italiane, attraverso una nota diffusa dall’ufficio stampa, si è scusata per quanto accaduto a San Giorgio. Del caso si è occupata anche la polizia locale. Ma dopo che la notizia si è diffusa in città, altri desiani hanno fatto sapere di vivere lo stesso problema

«Il postino suona sempre due volte, ma al mese – ironizza un desiano in una lettera al Cittadino – Non so altrove, ma nella zona della ex – rimessa del tram, da diverso tempo la posta arriva non più due volte al mese, sempre in discreto e ritardato quantitativo, evidente prova che viene accumulata per giorni e distribuita quando fa comodo».

I residenti di via Montello e via Monte Grappa hanno tutti lo stesso problema. E, per di più, a volte si ritrovano nella casella della posta la corrispondenza destinata ad altre persone. C’è anche chi segnala che, pur essendo in casa, non riceve di persona le raccomandate. Trova, invece, nella casella della posta, il tagliandino con l’avviso di ritiro della raccomandata presso l’ufficio postale, perché il “destinatario non si trovava in casa al momento della consegna”.

A Muggiò c’è chi, nello stesso giorno, ha ricevuto cinque buste nella propria casella ma destinate in realtà ad un’altra persona. Poi c’è quello che ha ricevuto a gennaio il pagamento del ticket di un tratto di Pedemontana percorso nel giugno precedente e, ormai, scaduto. E ancora quella a cui sono stati recapitati i buoni sconto del supermercato, quando erano ormai scaduti e dunque inutilizzabili, oltre a chi riceve sistematicamente in ritardo le bollette oppure a chi attende, invano, un pacco e poi scopre di non essere stato in casa, a propria insaputa, il giorno in cui il postino ha suonato il campanello.

Da San Carlo ai Prati fino a Taccona: le segnalazioni arrivano un po’ da ogni zona e corrono sul web, fornendo sul tema un’ampia letteratura.

A Monza una lettera in redazione denuncia cassette vuote nella zona di via Marsala. Mentre una buona notizia dovrebbe essere stata recapitata ai residenti di via Amendola in generale – e a quelli del civico 18 in particolare – che erano stati costretti a recuperare personalmente buste e bollette agli sportelli degli uffici centrali di corso Milano.
Alla segnalazione alla redazione mobile del Cittadino di piazza Roma avevano fatto seguito anche alcune chiamate in redazione. E se da Poste Italiane nei giorni scorsi hanno confermato che «qualche rallentamento effettivamente c’è stato ma che la situazione dovrebbe ormai essere tornata alla normalità: un miglioramento era previsto già dallo scorso martedì», i residenti hanno ribadito che non si è trattata di un’eccezione.

(* hanno collaborato Paola Farina, Luca Scarpetta, Federica Fenaroli)