Il 2017 dell’Avis MB: donazioni di sangue in calo, crescono i tesserati stranieri

Il bilancio 2017 dell’Avis Monza Brianza: diminuiscono le donazioni di sangue, ma la Brianza continua a essere autosufficiente e ad aiutare le regioni in difficoltà. Piace tra i giovani (18-24 anni) e crescono i tesserati stranieri.
Alcuni volontari avis con, in giacca, il presidente provinciale Gianluigi Molinari e, acccanto a a destra, il presidente del gruppo di Brugherio Mauro Brugali
Alcuni volontari avis con, in giacca, il presidente provinciale Gianluigi Molinari e, acccanto a a destra, il presidente del gruppo di Brugherio Mauro Brugali monica bonalumi

Diminuiscono le donazioni di sangue, ma la Brianza continua a essere autosufficiente, ad affrontare le emergenze e ad aiutare le regioni in cui la carenza è cronica. È il quadro che emerge dal bilancio 2017 illustrato dal presidente dell’Avis brianzola Gianluigi Molinari in vista dell’assemblea provinciale che si svolgerà sabato 24 marzo a Brugherio.

Lo scorso anno è calato il numero di sacche raccolte sia negli ospedali che nei punti fissi e mobili di prelievo e sono diminuiti i donatori attivi: i dati, specifica però Molinari, non preoccupano in quanto sono legati a questioni organizzative.


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In Brianza si sono persi per strada 137 donatori che hanno attestato il numero dei soci attivi a 23.805 a cui si aggiungono 467 non donatori che rappresentano una risorsa preziosa per l’associazione a cui dedicano parte del loro tempo.

«Il decremento – precisa Molinari – è dovuto perlopiù alla pulizia degli archivi da cui sono stati depennati 2.517 nominativi» rimpiazzati in parte dalle 2.379 nuove adesioni.

Tra gli attivi i 15.668 uomini superano di gran lunga le 8.137 donne. Gli operatori, precisa il presidente provinciale, dovranno però monitorare i 2.632 iscritti che nel 2017 non hanno effettuato alcuna donazione di sangue: se anche quest’anno non risponderanno agli appelli nel 2019 saranno cancellati dagli elenchi.

L’Avis continua ad attrarre i giovani tanto che i ragazzi tra i 18 e i 25 anni sono 2.432 pari al 10,40% del totale. Crescono anche gli stranieri: i tesserati provenienti da paesi europei sono 372 mentre quelli originari di altri continenti, grazie a 41 nuovi ingressi, sono saliti a 410.

«Cercheremo – afferma Molinari – di coinvolgerli sempre più in quanto la partecipazione può diventare un fattore di integrazione». Non a caso l’Avis ha lanciato la campagna dal motto “Di che colore è la solidarietà? Rosso come il sangue di tutti”».

Lo scorso anno i soci hanno effettuato 44.239 donazioni con un calo di 1.344 rispetto alle 45.583 del 2016: ha segnato il passo soprattutto il San Gerardo dove i prelievi sono stati 17.353 con una diminuzione di 407 sacche. Il bilancio è, invece, positivo per l’ospedale di Vimercate dove sono state consegnate 101 unità in più per un totale di 7.328, Desio con 4.337 (-3) è praticamente stabile mentre il consuntivo di Carate, chiuso con 2.343 sacche, è negativo (-185). La raccolta è stata inferiore a quella del 2016 anche nei diversi centri sparsi per la Brianza dove sono state registrati 11.917 prelievi a fronte dei 12.681 dell’anno precedente.

«Il calo – precisa il presidente brianzolo – è dovuto soprattutto alla riduzione delle giornate di raccolta e a uno stop di alcuni giorni causato dalle eccedenze al centro di lavorazione di Lecco. Il sangue può essere conservato per 45 giorni e sarebbe un peccato farlo scadere: proprio per questo lavoreremo per migliorare l’organizzazione della nostra attività».

Gli avisini brianzoli sono comunque più generosi dei loro colleghi di altri territori: con una media di 1,86 donazioni all’anno, e picchi oltre le 2,3 in alcuni comuni tra cui Seregno, superano sia il dato nazionale fermo a 1,58 che quello lombardo che si attesta a 1,8.

Nei prossimi mesi l’efficienza della raccolta dovrebbe aumentare grazie al sistema di informatizzazione Avisnet che coinvolgerà tutte le sezioni lombarde e permetterà ai soci di prenotare le donazioni tramite computer e di leggere i loro referti online.