Idea a Besana in Brianza: i Promessi sposi diventano carte da gioco con le illustrazioni del 1840

I Promessi sposi di Alessandro Manzoni diventano carte da gioco. Per iniziativa di una società di Besana in Brianza che ha messo in circolazione un mazzo con le illustrazioni realizzate da Francesco Gonin per l’edizione dell’opera del 1840.
Le carte da gioco dei Promessi sposi con le illustrazioni realizzate per Alessandro Manzoni da Francesco Gonin per l’ediizione del 1840
Le carte da gioco dei Promessi sposi con le illustrazioni realizzate per Alessandro Manzoni da Francesco Gonin per l’ediizione del 1840

Giochiamo a Scala Quarantana? Perché no, potrà dire qualcuno, e non farà un errore: potrebbe benissimo essere il nome del celebre gioco di carte quando si utilizza il mazzo dedicato ai Promessi sposi manzoniani.

L’idea è venuta a una società di Besana in Brianza, la Edizioni Gr, che ha messo in circolazione il tradizionale mazzo con le illuustrazioni realizate da Francesco Gonin per l’edizione del 1840, la cosiddetta “Quarantana” appunto: è l’ultima e definitiva edizione del romanzo diventato colonna della formazione scolastica italiana e ha codificato a lungo la lingua (prima di essere scalzata dalla televisione, di fatto). Proprio quella della risciacquatura dei panni in Arno, come i più ricorderanno dai banchi: la figlia della revisione linguistica dagli eccessi dei particolarismi regionali italiani.

Le illustrazioni non erano così frequenti, ma Manzoni aveva un problema: creare un’edizione speciale, meno o affatto riproducibile, dal momento che doveva fare i conti con la pirateria sul suo libro: le copie stampate in clandestinità si moltiplicavano di pari passo con il successo del romanzo di Renzo e Lucia e quindi trovò in Francesco Gonin l’artista ideale per rappresentare i capitoli e arricchire il volume con qualcosa di appetibile per il pubblico. Ora quelle figure diventano le figure del mazzo di carte.


La famiglia di cuori non sarebbe potuta essere altro che quella dei promessi stessi, con fante Renzo, regina Lucia e re padre Cristoforo (sì, un po’ di flessibilità occorre); i fiori sono un bravo (fante), Agnese (regina) e L’Innominato (re); per il quadri il fante è l’Azzecca-garbugli, il re Cardinal Federigo e donna Prassede la regina; sulle picche ci sono don Rodrigo, la monaca di Monza e don Abbondio (fante, regina e re). I jolly? Don Gonzalo e ovviamente la Divina Provvidenza.

Chi ha creato il mazzo lo ha pensato come souvenir per turisti, per gli appassionati di Alessandro Manzoni e del romanzo e per quelli dei giochi di carte, ma anche per gli insegnanti e gli alunni: è stato progettato da Andrea e Federica Rivetta e disegnato dal grafico Valerio Bovati.