I presidenti delle Regioni escludono lockdown locali, Fontana: «Probabilmente inefficaci e incomprensibili ai cittadini»

Concluso un primo vertice con il ministro della Salute, domani se ne terrà un secondo. Oltre alle Regioni coinvolti anche Anci e Upi. Proposta una limitazione degli spostamenti alle persone con più di settant’anni.
Il governatore lombardo Attilio Fontana
Il governatore lombardo Attilio Fontana

Al termine del confronto di domenica 1 novembre con il governo, per discutere eventuali nuove misure di contenimento, anche locali, della diffusione del virus, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha affidato le sue impressioni a un post sul profilo Facebook personale: «La diffusione del virus è uniforme in tutto il Paese. Le differenze riguardano l’ampiezza del tracciamento che varia da regione a regione – scrive – È evidente che, una volta verificato l’impatto delle misure già adottate sulle curve del contagio, ulteriori azioni di contrasto al virus dovranno a loro volta essere uniformi. Una serie di interventi territorio per territorio, polverizzati e non omogenei, sarebbero probabilmente inefficaci e anche incomprensibili ai cittadini, che già oggi sono disorientati. Questo è il senso della discussione di stamattina fra regioni, Anci, Upi con il governo. Le istituzioni, a partire dal governo, devono dare segnali coerenti, forti e credibili. Le Regioni sono, come sempre, pronte a collaborare».

I governatori locali si sono opposti a un lockdown locale («Se si ferma Milano si ferma la Lombardia» ha detto Fontana), alcuni, tra i quali appunto quello della Lombardia, hanno proposto una limitazione agli spostamenti delle persone che hanno più di 70 anni. Domani lunedì 2 novembre ci sarà un secondo vertice con il ministro della Salute Roberto Speranza in vista di un nuovo Dpcm che sulla carta dovrebbe contenere misure nazionali e territoriali.