I pendolari lombardi scrivono a Mattarella: «Venga sui luoghi della tragedia di Pioltello»

Una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per invitarlo a Pioltello, sui luoghi della tragedia che è costata la vita a tre pendolari a causa del deragliamento di un treno regionale.
Il treno deragliato visto dall’alto
Il treno deragliato visto dall’alto

Una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per invitarlo a Pioltello, sui luoghi della tragedia che è costata la vita a tre pendolari a causa del deragliamento di un treno regionale. L’hanno scritta e firmata i rappresentanti dei viaggiatori alla Conferenza regionale per il Tpl, Matteo Mambretti e Lucia Ruggiero, e dai comitati dei pendolari lombardi (comitato pendolari del Meratese, comitato viaggiatori della Milano-Asso, Milano-Mariano/Camnago (S2-S4), comitato pendolari Morengo/Bariano, comitato pendolari bergamaschi, comitato pendolari Como-Lecco, comitato viaggiatori S9 – S11, Marco Longoni – UTP, comitato viaggiatori Trenord nodo di Saronno, comitato pendolari Gallarate-Milano, comitato pendolari Besanino, coordinamento provinciale pendolari pavesi, comitato pendolari bresciani #sbiancalafreccia, comitato S6 Milano-Novara, CPC comitato pendolari cremaschi, comitato pendolari Busto Nord, comitato linea Cremona-Brescia.


Questa la lettera inviata al capo dello Stato:

«Illustrissimo Presidente Sergio Mattarella, Le scrive un gruppo di Comitati Pendolari di Regione Lombardia. In seguito al terribile deragliamento del 25 gennaio scorso, che ha causato tre vittime, numerosi feriti e che ci ha scosso profondamente, ci permettiamo di chiederLe un Suo diretto e forte intervento nei luoghi della tragedia. Troppo spesso in Italia il trasporto regionale su ferro e gomma non sembra interessare le Istituzioni in modo soddisfacente, né tanto meno i mezzi di comunicazione, che danno risalto alle nostre vite solamente in casi di grave incidente o di eccessivi disagi, alla costante ricerca di scoop ed esasperazioni.

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Serve invece non dimenticare che la forza lavoro italiana, spesso quella più preparata e che sceglie di restare in questo Paese, nonostante le difficoltà, si muove utilizzando proprio quel trasporto regionale che collega i grandi punti di attrazione come Milano o Roma, con i centri più piccoli. La ricerca di un lavoro, così come la scelta della migliore università per prepararsi a un futuro lavorativo, ricade spesso sulla necessità di spostarsi ogni giorno verso queste grandi città. I viaggiatori lo fanno tra mille disagi, mille difficoltà per far quadrare la propria vita e quella familiare, sapendo che purtroppo il servizio offerto non sarà mai dei migliori.

Per questo motivo i Comitati Pendolari della Regione hanno più volte messo in risalto le necessità d’intervento serio e qualitativamente soddisfacente, sia rispetto alla Rete Ferroviaria sia rispetto allo stato del materiale rotabile.

Non sempre le nostre osservazioni e le nostre critiche sono state correttamente valutate e hanno avuto la giusta attenzione da parte di istituzioni locali e aziende coinvolte. Anzi, fin troppo spesso le nostre rimostranze hanno avuto come risposta il silenzio oppure, peggio ancora, battute e commenti che tendevano a minimizzare. Dai passaggi a livello bloccati, ai freni mal funzionanti e alle porte guaste, tutto è facilmente sottovalutabile finché l’incidente grave non arriva a ricordarci quanto invece la manutenzione debba sempre essere al centro dell’attenzione, per salvaguardare le vite di chi viaggia ogni giorno sui mezzi di trasporto pubblici.


Signor Presidente, per questi motivi ci permettiamo di chiederLe un gesto di vicinanza concreta come segno inequivocabile che lo Stato è con noi, che non dimentica, che persegue in ogni modo la verità sull’accaduto e che, soprattutto, farà di tutto affinché non si ripeta».