I Cittadini liberi, gli ex M5S che cercano Civati e i civatiani: in Brianza non è facile

Col primo passo hanno lasciato il Movimento 5 Stelle, col secondo si sono coalizzati con alcune liste civiche attive in diverse regioni. Poi vorrebbero allearsi con Pippo Civati, Sel e altra sinistra alle amministrative di Milano del 2016. Sono i “Cittadini liberi” che stanno cercando di mettere radici in Brianza.
Monza, Pippo Civati
Monza, Pippo Civati Fabrizio Radaelli

Il primo passo l’hanno compiuto lasciando il Movimento 5 Stelle, il secondo coalizzandosi con i rappresentanti di alcune liste civiche attive in diverse regioni e il terzo vorrebbero effettuarlo alleandosi con Pippo Civati, Sel e altri cespugli della sinistra alle amministrative di Milano del 2016. Sono i “Cittadini liberi” che hanno creato un coordinamento nazionale alcune settimane fa e che stanno cercando di mettere radici in Brianza.

Questa la situazione alla vigilia della notizia del lancio da parte di Civati del nuovo movimento “È possibile”.





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Uno dei referenti è il seregnese Fernando Bruno: «Sono – precisa – uno degli ispiratori di questa rete. Nel nostro programma riprendiamo i punti disattesi da Beppe Grillo e Roberto Casaleggio a partire dalla democrazia diretta e dalla trasparenza». Hanno già pronto un manifesto politico e a breve stabiliranno le regole della formazione e sceglieranno il simbolo.

Al soggetto hanno aderito simpatizzanti grillini e delle civiche di Monza, Brugherio e Muggiò oltre che di Como e Lecco.

«Non commetteremo – assicura Bruno – gli errori del Movimento. Noi siamo più aperti alle alleanze, non abbiamo intenzione di barricarci e siamo pronti a ragionare con altri gruppi. A Milano valuteremo se presentare una lista composita, magari con esponenti vicini a Civati e a Sel».

In Brianza la proposta non pare raccogliere consensi tantopiù che i civatiani, perfino quelli più convinti, non sembrano intenzionati a seguire Pippo fuori dal Pd. Finora è uscita dal partito solo la consigliera comunale di Lissone Monica Borgonovo mentre la monzese Tina Colombo ha lasciato il ruolo di coordinatore del circolo 6, ma non la formazione. I vertici locali e brianzoli non temono nessuna emorragia di iscritti: qualche bersaniano non ha rinnovato la tessera nei mesi scorsi ma il grosso dei militanti è restato.

«Saranno non più di 3-4 – afferma il segretario cittadino Alberto Pilotto – Civati non ha una grande attrattiva rispetto alle scelte locali».
Anche perché, fanno notare molti, negli ultimi due anni da queste parti si è visto pochissimo. «Continuiamo a lavorare – spiega il responsabile brianzolo Pietro Virtuani – perché nel partito si tengano insieme le diverse anime. Ci sono parecchie critiche nei confronti di Renzi ma, pur con i limiti di un’alleanza con Ncd, ci sentiamo tutti al governo del Paese. Tanti sostenitori di Civati non hanno capito la sua mossa e non hanno condiviso lo scontro frontale con il presidente del Consiglio».

Di certo non lasceranno la “ditta” Francesco Beretta e Fausto Perego, che con la senatrice Lucrezia Ricchiuti, rappresentano la corrente del monzese all’assemblea nazionale. «Rimango – dichiara il presidente di Tpm Beretta – abbastanza serenamente: l’Italia ha bisogno di tutto tranne che di una crisi di governo».
«Pippo è isolato – taglia corto Perego, assessore ai Lavori pubblici ad Arcore – dice in televisione che sono il suo mentore ma non mi ha nemmeno comunicato la sua decisione. Non sono diventato renziano, ma non comprendo questa svolta ultra sinistrorsa: stiamo assistendo a un film già visto, a un’altra follia italiana. Con Sel, Rifondazione e i Verdi non si costruisce una sinistra di governo: occorre prendersi le proprie responsabilità e con Renzi i parolai non hanno chance».