Giussano, la Cassazione conferma «Graziano deve restare in carcere»

Anche la Cassazione ha detto no: dopo il Tribunale di Monza e poi quello del Riesame di Milano, anche i giudici romani negano la scarcerazione a Michele Graziano, il cassiere di 37 anni che lo scorso febbraio a Giussano ha ucciso i due figli, di 9 e 2 anni e poi ha tentato di suicidarsi.
Forze dell’ordine e medici sul luogo del duplice delitto
Forze dell’ordine e medici sul luogo del duplice delitto

Anche la Cassazione ha detto no: dopo il Tribunale di Monza e poi quello del Riesame di Milano, anche i giudici romani negano la scarcerazione a Michele Graziano, il cassiere di 37 anni che lo scorso febbraio a Giussano ha ucciso i due figli, di 9 e 2 anni e poi ha tentato di suicidarsi. Vana la richiesta di concedere all’uomo gli arresti domiciliari o la scarcerazione presentata dal suo legale, Antonino De Benedetti, che aveva presentato ricorso alla Corte visto che Graziano in passato non avrebbe mai avuto atteggiamenti violenti. Ma la Corte di Cassazione ha confermato l’esigenza della custodia in carcere (le motivazioni della decisione non sono ancora note). Il 25 giugno Graziano sarà processato con rito abbreviato e in quella occasione il giudice potrebbe disporre una perizia psichiatrica. Una consulenza della difesa ha infatti stabilito che nel momento del duplice delitto il cassiere non sarebbe stato in grado di intendere e volere in quanto affetto da una grave depressione.