Giussano, dal torpedone al business travel: storia della Frigerio Viaggi

La Divisione Trasporti del Gruppo Frigerio Viaggi di Giussano ha compiuto 70 anni. Tutto iniziò con il trasporto di materiali per la ricostruzione. Poi il primo torpedone. La svolta in occasione dell’Anno Santo del 1975: nasce l’agenzia viaggi con i primi pellegrinaggi di qualche giorno.
Uno dei primi depositi di pullman della Frigerio
Uno dei primi depositi di pullman della Frigerio

«Tutto è cominciato nel primo dopoguerra, quando mio nonno con un camion ha cominciato a trasportare materiali per la ricostruzione. Vedeva la gente che si spostava verso i nodi ferroviari per raggiungere i posti di lavoro e dava loro un passaggio. Da qui è nata l’idea di trasportare queste persone».

Paola Frigerio ora si occupa della parte turismo del Gruppo Frigerio Viaggi, chiudendo accordi con i grandi tour operator. Ma la storia dell’azienda giussanese che ora è leader nel settore turistico è nata da lì, da un camion guidato dal nonno Ugo e dall’idea, sviluppata nel 1949, di prendere un torpedone e portare le persone che avevano bisogno di spostarsi per andare a lavorare. Le grandi svolte dell’azienda sono sotto il segno dei nonni. Nel 1974, infatti, è stata nonna Enrica, moglie di Ugo, a dare il via all’Agenzia Viaggi. Mancava poco all’Anno Santo e la Frigerio decise di attrezzarsi per trasportare i pellegrini a Roma.

Così fece, tanto che nel 1975 partirono per la capitale 50 gruppi. Viaggi che a volte venivano prolungati verso altre destinazioni del Centro, Assisi in particolare, mentre si cominciava a guardare anche oltre confine, in Francia ma anche a Lourdes. In mezzo a questi due momenti topici della storia dell’azienda, in particolare negli anni 50, ci sono le prime linee pubbliche, piene durante la settimana di studenti, lavoratori, gente comune che non ha altri mezzi per spostarsi. E la domenica i pullman venivano utilizzati per le gite. Le mete erano i santuari della zona, come Caravaggio a Madonna del Bosco, pellegrinaggi di un giorno che diventavano comunque momenti di aggregazione e di svago rispetto alla ruotine di tutti i giorni. I bisogni a cui rispondere sono i più disparati, all’inizio degli anni 70 anche quelli degli atleti del basket: Frigerio trasporta quelli delle squadre di serie A di Cantù e Milano.

Una realtà lontana da quella di oggi, fatta anche di pacchetti turistici per mete esotiche o di business travel, i viaggi di lavoro, per i quali la Frigerio offre consulenze alle aziende in termini di gestione delle sue trasferte, ma che qualcuno di ricorda ancora, perchè ha segnato la vita di molti. La Frigerio è rimasta saldamente un’azienda familiare. Dopo i nonni Ugo ed Enrica le redine sono finite in mano al figlio Giancarlo, nato lo stesso anno in cui nasceva la Divisione Trasporti.

Ora ci sono anche i suoi figli. Oltre a Paola nella società ci sono Simone, che si occupa della parte commerciale, Chiara per le risorse umane, Carlo per la Divisione Trasporti. Oggi è un’azienda con un centinaio di dipendenti, che punta alla qualità ottenendo certificazioni che garantiscono il suo operato, che tiene alla sicurezza dei suoi mezzi. Il modo di viaggiare, d’altra parte, è cambiato molto: dagli anni 70, quando le villeggiature duravano anche un mese, agli anni 80 in cui hanno cominciato a ridursi a una o due settimane con la comparsa dei pacchetti all inclusive. Sono cambiate anche le destinazioni: prima Spagna, Grecia, Tunisia, Egitto, poi Nord Europa, Canarie, Capo Verde, Caraibi. «Quest’anno -chiosa Paola Frigerio- c’è un ritorno di mete come Djerba e Sharm El Sheik». Dopo la primavera araba erano località in ribasso.