Giussano, casa confiscata alla mafia diventerà una struttura per disabili

La palazzina confiscata alla mafia ha ottenuto il finanziamento atteso. Confermate le finalità sociali. E’ arrivato dalla Regione l’ok al contributo per la ristrutturazione dei locali di via Milano, dando corso all’iter procedurale avviato dalla giunta comunale.
Giussano,   la palazzina di via Milano.
Giussano, la palazzina di via Milano.

La palazzina confiscata alla mafia ha ottenuto il finanziamento atteso. Confermate le finalità sociali. E’ arrivato dalla Regione l’ok al contributo per la ristrutturazione dei locali di via Milano, dando corso all’iter procedurale avviato dalla precedente amministrazione comunale. Quattrocentomila euro regionali che verranno erogati in virtù dell’avanzamento dei lavori, che devono iniziare per la fine dell’anno. Certamente merito della passata giunta aver dato il via al procedimento per ottenere, prima di tutto, l’assegnazione del bene sequestrato alla criminalità organizzata, quindi il contributo economico: di 600 mila euro previsti, ne sono stati stanziati 400 per un progetto condiviso anche dai nuovi amministratori. La destinazione è sicuramente di natura sociale.

Si è sempre parlato di convertire lo stabile in sede delle associazioni, oggi si profila anche un’altra ipotesi. «Stiamo definendo la destinazione– ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Soloni- la finalità è sicuramente sociale ma un conto è realizzare un intervento come sede delle associazioni, un conto se si pensa ad altro. Ad esempio, stiamo lavorando per capire se sia possibile una struttura per la disabilità che possa garantire progetti quali il “dopo di noi” o strutture protette. Ad oggi non escludiamo una soluzione mista che contempla entrambe le possibilità. Certo è che non tutti le associazioni, attualmente, sono probabilmente contente della propria sede e vorrebbero qualcosa di meglio, ma dobbiamo avere a cuore le necessità più urgenti. Stiamo verificando le diverse strade percorribili. Per non perdere i soldi dovremo cantierizzare per la fine dell’anno».

Il quadro economico è di 600 mila euro rispetto al quale il Comune ha già messo qualcosa in bilancio e per il quale dovrà far capo a Aler provinciale, delegato dalla Regione a sovrintendere alla progettazione e alla realizzazione. Insieme alla notizia del finanziamento è arrivata anche quella che riguarda l’ipoteca sulla struttura: non sarà a carico del Comune come sembrava inizialmente, ma saranno altri enti a far fronte all’onere di circa 100 mila euro. Al momento non esiste che lo scheletro di un edificio sarebbe dovuto diventare un condominio residenziale a due piani, con seminterrato e sottotetto, 400 metri circa per piano. Non è il primo intervento di questo tipo. Sono, infatti, in fase di ultimazione i lavori di ristrutturazione dell’appartamento di via Pascoli requisito all’ ‘ndrangheta, affidato al Comune e riconvertito in alloggio da destinare alle forze dell’ordine, in particolare all’Arma dei carabinieri.