Giovanni Trapattoni per un giorno torna in panchina a Desio

Il ct della nazionale italiana e irlandese è stato l’ospite d’onore alla serata dedicata al gruppo sportivo Santi Pietro e Paolo nell’ambito della festa patronale
Una panchina brianzola per Giovanni Trapattoni
Una panchina brianzola per Giovanni Trapattoni

Ha stretto la mano a tutti. Per ciascuno, grandi e piccoli, ha avuto una parola, un suggerimento, un sorriso. Ha posato per centinaia di fotografie. Giovanni Trapattoni, allenatore di Milan, Juventus, Inter, Cagliari, Fiorentina, uno dei quattro tecnici al mondo capace di vincere lo scudetto in quattro nazioni diverse, ct della nazionale italiana e irlandese, prima ancora giocatore di Milan e Varese, è stato l’ospite d’onore, venerdì scorso, alla serata dedicata al gruppo sportivo Santi Pietro e Paolo nell’ambito della festa patronale.

E ha poi cenato con atleti, staff tecnico e responsabili ai tavoli allineati sotto gli alberi, in oratorio. Sul campo sintetico – «un fondo certo diverso da quelli che si incontravano ai miei tempi in certi campi di periferia, anche in serie A» – ha raggiunto ciascuna delle formazioni del gruppo sportivo, dai piccoli ai più grandi, dispensando consigli, mimando i movimenti, soprattutto il suo famoso mordi e fuggi.

Ha incontrato con piacere anche un suo vecchio avversario, Egidio Morbello, ala destra della prima Inter di Helenio Herrera. Morbello vive a Desio con la famiglia da quando ha chiuso la carriera. I due hanno ricordato che all’esordio, nel 1958, Trapattoni marcò proprio Morbello, che allora militava nella Spal. «E non mi fece veder palla» ha assicurato l’ala. La festa del cinquantesimo compleanno della parrocchia entrerà nel vivo in questo fine settimana.