Giorno della memoria 2018: Liliana Segre, Monza, il Bosco, gli appuntamenti in Brianza

Giorno della memoria 2018: l’Italia arriva al 27 gennaio con la nomina a senatrice a vita di Liliana Segre, una dei 25 bambini sopravvissuti all’Olocausto di casa a Monza. E con un’agenda ricca di appuntamenti. A partire da giovedì 25 gennaio e con l’inaugurazione (sabato) del Bosco della memoria.
Monza Liliana Segre
Monza Liliana Segre Fabrizio Radaelli

Il numero che Liliana Segre ha tatuato sul braccio è il 75190. La neo senatrice a vita, appena nominata dal presidente Mattarella è una dei 25 bambini sopravvissuti all’Olocausto, una voce per non dimenticare che a Monza è di casa.

«La sua nomina in un momento in cui risorge l’odio antisemita – commenta Rosella Stucchi, presidente dell’Anpi e figlia del partigiano Gianbattista Stucchi – è un’ottima notizia».

Per Rosella Stucchi, la Segre è un’amica di famiglia: «Molto legata a mia suocera Clara Isman, entrambe appartenenti alla comunità israelita di Milano, hanno viaggiato molto insieme. Non conobbe mio padre anche se non sono stati accomunati dal destino di sopravvissuti. Dopo l’8 settembre avrebbe dovuto essere deportato, si salvò scavalcando una finestra della caserma».

Anche Annalisa Bemporad, presidente dell’associazione Novaluna e volontaria del centro documentazione ebraica di Milano insieme alla neosenatrice è felice della nomina: «Abbiamo anche scoperto di essere parenti: la mia bisnonna era sorella della sua. Non ho ancora avuto modo di chiamarla perché immagino che in questi giorni sarà travolta dagli eventi, ma mi piacerebbe vederla di nuovo a Monza».

Una decina di anni fa la neo senatrice riempì il teatro Manzoni per parlare ai ragazzi: «Per tantissimi anni è rimasta in silenzio – racconta Stucchi- portava maniche lunghe per non mostrare il numero tatuato sul braccio».

«Iniziò a raccontare la sua storia di sopravvissuta dell’olocausto – prosegue Bemporad – quando diventò nonna. Allora comprese che solo lei avrebbe potuto raccontare alle nuove generazioni la sua storia di deportata. I ragazzi la ascoltano sempre con grande attenzione, abbiamo grande bisogno di persone come lei in questi tempi di incertezza che portano ad intolleranza razziale».

Il 27 gennaio è il Giorno della memoria: la data scelta con una risoluzione dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2005 per ricordare non gli orrori della guerra, ma le vittime della Shoah, lo sterminio programmato degli ebrei dal regime hitleriano e più in generale le vittime dei lager nazisti. Il giorno è quello in cui nel 1945 sono stati aperti i cancelli del campo di sterminio di Auschwitz.

Nel Giorno della memoria la Prefettura consegna la medaglia d’onore agli ex deportati. Francesco Sangalli aveva 26 anni quando è stato catturato dai tedeschi a Samos all’indomani dell’8 settembre 1943. Dall’isola greca è stato internato in Germania con migliaia di altri militari italiani: sabato 27 la figlia Alessandra ritirerà la Medaglia d’onore conferita dal presidente della Repubblica alla sua memoria e a quella di altri deportati dai nazifascisti.

Sangalli, operaio e contadino, ha partecipato alla seconda Guerra mondiale come caporale maggiore nell’ottavo reggimento fanteria Cuneo. In Germania è stato detenuto in due differenti campi, è stato liberato l’8 maggio 1945 e rimpatriato il mese successivo. Di quel periodo, affermano i famigliari, rievocava solo il durissimo lavoro in fonderia. Il nostro concittadino, ferito in battaglia a Samos, anni fa è stato decorato con la Croce di guerra al valor militare.

Il prefetto Giovanna Vilasi consegnerà altre cinque Medaglie d’onore ai parenti di Giulio Casati di Sovico, Angelo Alfredo Giussani di Seregno, Renzo Giussani di Agrate Brianza, Angelo Torricelli di Veduggio con Colzano e Mario Trussardi di Concorezzo.

La cerimonia si svolgerà alle 9.30 all’istituto delle suore misericordine, in via Messa. Per la prima volta l’attribuzione dei riconoscimenti non avverrà in Prefettura: il cambio di sede è stato adottato per favorire la partecipazione degli amministratori locali e del pubblico all’inaugurazione del Bosco della Memoria, voluto dall’Aned a poche decine di metri dalla struttura religiosa, in cui saranno commemorati i deportati brianzoli nel lager.

Sabato i ricordi di chi ha vissuto gli orrori del conflitto, della dittatura e delle persecuzioni razziali si alterneranno agli interventi degli studenti che proporranno alcune letture sui temi della Shoah. La riflessione sarà favorita dai brani musicali eseguiti dagli alunni dell’istituto comprensivo di Lentate sul Seveso.


LEGGI Deportati nei lager: a Monza nasce il Bosco della memoria dell’Aned

Inaugurazione. Nel Bosco della Memoria risuonerà l’eco delle parole che Bertold Brecht scrisse nel 1941 nel dramma “La resistibile ascesa di Arturo Ui”: un’opera satirica allegorica, che ripercorre l’ascesa di Hilter e del nazismo. Non solo risuoneranno: si potranno leggere scolpite alla base del monumento posto al centro dell’installazione permanente dedicata ai deportati monzesi e brianzoli nei campi di concentramento che sta per essere inaugurata in città. L’appuntamento è alle 11. Prenderanno la parola Milena Bracesco, presidente Aned Monza e ideatrice del Bosco, l’architetto Rosa Lanzaro, responsabile del progetto, e Dario Venegoni, presidente di Aned nazionale. Atteso il sindaco di Monza Dario Allevi. Poi letture, momenti musicali e “incursioni” teatrali». Nelle ultime settimane, infatti, si sono cercati 92 figuranti – 92 come i deportati monzesi e brianzoli – pronti ad animale la cerimonia di inaugurazione. Partecipano anche gli studenti del liceo classico Zucchi, del liceo musicale Zucchi e il gruppo “La Malaleche”. L’evento è gratuito.


L’AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI PER IL GIORNO DELLA MEMORIA E DEL RICORDO IN BRIANZA SUL SITO DELLA PROVINCIA MB (CLICCA QUI)

EVENTI A MONZA

Giovedì 25 gennaio


Albero dei Deportati di via Azzone Visconti alle 11: gli alunni delle scuole medie secondarie Walter Bonatti e Leonardo da Vinci animeranno delle letture intervallate da brani musicali.

Sabato 27 gennaio

“Aurelia Josz Firenze 1869 – 1944 Auschwitz”: al Teatrino di corte della Villa reale alle 10 lo spettacolo teatrale per ricordare Aurelia Josz. Iniziativa della Casa della poesia di Monza.

Nella sede dell’associazione San Fruttuoso (via san Fruttuoso 6) alle 21 proiezione di un film/documentario sulla Shoah. Per tutta la giornata saranno esposti documenti, libri e manifesti sulla tragedia per le vie del quartiere San Fruttuoso. Iniziativa dell’associazione con il contributo dell’assessorato alla cultura.

Ai portici dell’arengario esposizione degli “Ojos de dios” (una rilettura dei manufatti realizzati in sudamerica dai padri per proteggere i figli) simboli commemorativi delle vittime dei campi di sterminio. Iniziativa della scuola secondaria Ardigò in collaborazione con l’Associazione “Sul filo dell’arte” e con il patrocinio del Comune di Monza.

Alle 21 al Binario 7 “ Alice, la pianista di Theresienstadt” Il concerto celebra Alice Herz-Sommer, pianista ebrea sopravvissuta all’orrore del lager che si trovava vicino a Praga grazie alla musica.

Mercoledì 31 gennaio

Sarà Andrea Bienati, esperto di Shoah e di crimini contro l’umanità, a guidare la riflessione sul tema della memoria proposto dalla biblioteca di Triante. L’appuntamento è per il 31 gennaio, alle 18, in via Monte Amiata 60. Un evento promosso in occasione del Giorno della memoria. Info: 039.731.269.

EVENTI IN BRIANZA

Giovedì 25 gennaio
“La città che Hitler regalò agli Ebrei: Era tutta una farsa?”. È lo spettacolo realizzato dai ragazzi del laboratorio teatrale della scuola media Croce di Lissone. I disegni di Helga Weissova sono stati fonte di ispirazione e riferimento per un testo interamente ideato, scritto e prodotto dagli alunni della scuola, ai quali sono stati affidate musiche, scenografie e direzione. Ambientato a Terezin, voci narranti sono Lisel e Thomas. Appuntamento a palazzo Terragni giovedì 25 alle 21.

Venerdì 26 gennaio

Giorno della Memoria, si parla di confronto interculturale e interreligioso fra le comunità cattolica, musulmana e ebraica. L’appuntamento con l’incontro intitolato “La responsabilità e l’educazione di fronte alle sfide dei nostri giorni” è per venerdì sera 26 gennaio nella sala polifunzionale della biblioteca comunale di Verano Brianza. Al tavolo dei relatori Maryan Ismail (antropologa ed ex rifugiata politica è oggi presidente dell’associazione Musulmani Laici, è stata firmataria per la comunità somala del “Patto nazionale per un islam italiano” sottoscritto nel febbraio 2007 tra Ministero dell’Interno e le comunità musulmane della penisola); Aldo Luperini (membro attivo della comunità ebraica progressiva Lev Chadash) e il parroco don Giovanni Rigamonti. L’incontro è il secondo organizzato sulle tematiche dell’accoglienza dello straniero, la paura della guerre e del terrorismo, i messaggi di odio. I lavori si aprono alle 21. Coordinano la serata i soci della sezione veranese di ANPI, ovvero la sezione “Mario Preda”, che sono i promotori della serata. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Verano Brianza.

Sabato 27 gennaio

Il violino di Janos Hasur a Meda per ricordare le vittime dell’Olocausto. Suggestivo concerto intitolato “Memoria Musicale” organizzato, in Sala Civica Radio, dal Comune. Ingresso gratuito, inizio alle 21. Ad animare la serata sarà appunto Janos Hasur: maestro violinista ungherese che possiede un’ampia conoscenza della musica popolare dell’Est europeo e fin dagli anni Settanta, ha fatto conoscere nel mondo la musica folk.

Domenica 28 gennaio

Il Comune di Correzzana ha organizzato per domenica 28 gennaio nella sala consigliare del municipio l’incontro con Venanzio Gibillini, ex deportato nei campi di concentramento in Germania. La testimonianza dell’ex internato inizierà a partire dalle ore 16.

Fino al 2 febbraio

Punta l’attenzione sui bambini il Comprensivo Giovanni XXIII di Nova Milanese. E in occasione del Giorno della Memoria lo fa attraverso gli occhi di Janusz con una mostra speciale allestita fino al 2 febbraio in sala Gioia. Scrittore, pedagogo, educatore e uomo di cultura, Janusz Korczak, dedicò la sua vita al mondo dei bambini e scelse di seguire i suoi 200 bambini dell’orfanotrofio di Varsavia nel loro ultimo tragico viaggio che li portò nell’estate del 1944 nel campo di sterminio di Treblinka. Una mostra importante realizzata dall’associazione “Figli della Shoah” con il contributo del Fondo internazionale di Assistenza alle vittime del nazismo e della Conference on Jewish Material Claims Against Germany.