Forum PA 2021: Monza tra i comuni a più alta maturità digitale

Un’indagine sui Comuni capoluogo ha certificato che Monza supera l’esame di maturità in competenze digitali.
MONZA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
MONZA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Fabrizio Radaelli

Monza supera l’esame di maturità in competenze digitali. Lo certifica l’“Indagine sulla maturità digitale dei Comuni capoluogo”, realizzata fra aprile e maggio 2021 da Fpa, società del gruppo Digital360, per Dedagroup Public Services, impegnato in prima linea nello sviluppo delle nuove infrastrutture pubbliche digitali del Paese.

La ricerca è stata presentata nella giornata di martedì al Forum PA 2021 durante il convegno “Italia digitale: il ruolo dei Comuni per una PA al servizio di cittadini e imprese”. L’indagine analizza il grado di maturità digitale dei 110 comuni italiani capoluogo sulla base di tre dimensioni: Digital public services, il livello di disponibilità online di 20 tra i principali servizi al cittadino e alle imprese; Digital PA, l’integrazione dei Comuni con le principali piattaforme abilitanti individuate dal Piano triennale per l’informatica pubblica (Spid, Cie, PagoPA, Anpr) e Digital Openness, la numerosità e l’interoperabilità degli open data e la comunicazione con i cittadini attraverso i canali social.

La ricerca si è basata sul modello Ca.Re. (Cambiamento Realizzato) di Dedagroup Public Services, frutto di una rielaborazione del DESI (Digital Economy and Society Index) rispetto agli obiettivi definiti dal Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione e di una sua contestualizzazione a livello locale.

Monza, insieme ad altri 38 comuni capoluogo, risulta nella fascia alta della classifica mostrando performance almeno sufficienti in tutte le tre dimensioni esaminate ed elevate in almeno una di queste. A fare compagnia al capoluogo brianteo ci sono anche città ben più grandi quali Napoli, Genova, Palermo, Venezia. Solo sette comuni hanno ottenuto il punteggio più elevato in tutti e tre gli ambiti analizzati: Bologna, Firenze, Milano, Roma, Modena, Pisa e Cesena.

“Il 2020 passerà alla storia come l’anno della pandemia, ma anche come l’anno in cui abbiamo accelerato con forza verso una trasformazione tecnologica senza precedenti. I dati della ricerca Ca.Re. lo confermano evidenziando come chi ha avuto più facilità e capacità di reazione alle condizioni estreme createsi sia stato chi ha potuto contare su progetti già avviati di digitalizzazione del back office, parte cruciale per l’erogazione ed efficienza dei servizi” ha sottolineato Fabio Meloni, amministratore delegato di Dedagroup Public Services.

L’indagine ha rilevato che l’offerta di servizi pubblici digitali è l’ambito in cui sono stati fatti i maggiori progressi: 47 dei 110 comuni analizzati hanno raggiunto un elevato livello di disponibilità dei servizi digitali (contro i 30 del 2020), 42 si sono posizionati in fascia intermedia (-3) e 21 in fascia bassa (erano 34 l’anno scorso). L’integrazione con le grandi piattaforme nazionali – come Spid, PagoPA, Anpr, CIE etc – appare, invece, meno dinamico. Solo 27 città si collocano nella fascia alta (erano 23 nel 2020), 58 si attestano nella fascia intermedia (+2) e 25 a un livello basso (-5).

I servizi digitali maggiormente integrati con i sistemi di autenticazione SPID, CIE e CNS, sono il rinnovo della carta d’identità (102 con SPID, 99 con CIE e 4 con CNS) e quelli legati al SUAP (96 SPID, 76 CIE, 89 CNS). Seguono le pratiche edilizie (64 SPID, 42 CIE e 53 CNS), i certificati anagrafici (62 SPID, 44 con CIE e CNS), l’iscrizione agli asili nido (58 SPID, 36 con CIE e CNS) e i certificati di stato civile (58 SPID, 40 CIE e 41 CNS). Il processo che ha registrato più progressi è la migrazione delle anagrafi comunali in ANPR, dove a maggio 2021 figuravano oltre 7.500 comuni subentrati, fra cui 106 comuni capoluogo su 110, con i restanti 4 con la migrazione in corso.

Tutti i comuni capoluogo risultano attivi sulla piattaforma PagoPA, con almeno una transazione registrata, ma solo 15 comuni hanno registrato mille transazioni o più ogni mille abitanti e per ben 30 città ne risultano meno di 5 0. C’è ancora da fare, invece, nella Digital Opennes. Nonostante una leggera crescita, sono appena 18 le città digitalmente mature da questo punto di vista (+2 sul 2020), 50 si collocano in fascia intermedia e 42 in fascia bassa.