Flash mob di palestre, piscine e centri sportivi: anche la Brianza protesta

A Milano organizzato un flash mob in cui palestre, piscine e centri sportivi manifestano la loro contrarietà alla ultime disposizioni del Dpcm che bloccano l’attività sportiva dilettantistica
Termo scanner in piscina
Termo scanner in piscina

In Sport srl ssd, Sport Active srl ssd, Aerosport srl ssd, Progetto Nuoto ssd a rl, SNEF ssd e Libertas SNEF ssd, società che gestiscono anche impianti brianzoli, ad Arcore e Giussano, comunicano la propria adesione e partecipazione al “Flash Mob di Piscine, Palestre e Centri Sportivi” organizzato da A.R.I.S.A. (Associazione Regionale Imprese dello Sport e delle Arti del benessere fisico aderente alla Confcommercio Milanese) per si stanno tenendo questa mattina, sabato 31 Ottobre sulla piazza antistante il Cimitero Monumentale di Milano.

Nel pieno rispetto delle regole di distanziamento sociale e di rispetto della salute pubblica, quali realtà sportive e imprenditoriali che operano da decenni sul territorio, in maniera assolutamente pacifica e slegati da qualsiasi ideologia politica, sfileremo con divise di appartenenza, striscioni e bandiere di rappresentanza per far sentire la nostra voce e per meglio rappresentare quello che, con le chiusure Covid, accadrà al nostro comparto nei prossimi giorni e nelle settimane a venire.

Dopo il lockdown dello scorsa primavera, piscine, palestre e centri sportivi sono stati riaperti in ottemperanza al DPCM 17-05-2020 e successivi, alle conseguenti Ordinanze Regionali ed ai relativi protocolli di sicurezza nonché alle linee guida emanate dall’Ufficio per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri che prevedono lo svolgimento del servizio “… nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento…” per la sicurezza del personale e degli utenti.

«Giorno dopo giorno -dicono i gestori- abbiamo costantemente adeguato le nostre procedure al continuo evolversi della situazione epidemiologica e dei numerosi aggiornamenti normativi, il tutto per garantire il servizio rivolto all’utenza. Abbiamo superato tutti i controlli sanitari ed amministrativi svolti in questi mesi da parte delle autorità competenti.

I nostri collaboratori hanno dato il meglio di loro stessi per consentire lo svolgimento delle attività sportive nonostante le restrizioni.

Siamo fermamente convinti che l’attività sportiva sia sinonimo di salute, poiché è scientificamente dimostrato che una popolazione attiva è il miglior strumento di prevenzione che uno Stato possa avere».

La chiusura del Dpcm, insomma, è uno schiaffo al settore dello sport dilettantistico e di base, considerato una mera attività produttiva non essenziale, svuotato del suo valore sociale quale elemento di sostegno al benessere psicologico delle persone, che contribuisce alla lotta alla sedentarietà e le numerose patologie da essa derivanti.

«Da uomini e donne di sport, accettiamo con grande rammarico e disappunto questa decisione del Governo Nazionale di chiudere piscine, palestre e centri sportivi. Ma con altrettanta determinazione siamo decisi a fare sentire la nostra voce: per il bene della popolazione che cerca la salute attraverso il movimento e per il bene di migliaia di imprenditori che danno lavoro a centinaia di migliaia di operatori sportivi qualificati».