Festa di fine Ramadan a Monza nel rispetto del coprifuoco: appuntamento alle 9 del 13 maggio all’Arena di viale Stucchi

Il 13 maggio termina il Ramadan, i fedeli di Monza e Brianza si troveranno alle 9 di mattina all’Arena di viale Stucchi per rispettare le regole del coprifuoco. Il messaggio dell’arcivescovo Mario Delpini.
monza Moschea via Ghilini
monza Moschea via Ghilini Fabrizio Radaelli

Per i musulmani si avvicina la festa di “Id al – Fitr”, per celebrare la fine del mese del Ramadan. I fedeli di Monza e della Brianza si daranno appuntamento alle 9 di giovedì 13 maggio alla Arena di viale Stucchi per la preghiera che sancisce la fine del mese sacro di digiuno. L’evento è promosso dal Centro islamico di Monza e Brianza. La festa per l’interruzione del digiuno cade quest’anno tra mercoledì 12 e giovedì 13 maggio, ma per non infrangere il coprifuoco delle 22 la celebrazione è stata fissata alle 9 del 13 maggio.

Anche in questo caso saranno rispettate le norme anti Covid. Gli ingressi al palazzetto dello sport saranno contingentati. I fedeli avranno l’obbligo di indossare la mascherina e di igienizzarsi le mani all’ingresso della struttura. Norme che sono state applicate anche per l’accesso agli spazi del Centro islamico di via Ghilini, che quest’anno ha potuto vivere il Ramadan in presenza. Lo scorso anno, a causa del lockdown, tutti gli incontri di preghiera erano stati annullati.

Per consentire l’accesso in sicurezza ai fedeli, i responsabili del Centro islamico di Monza hanno previsto tre turni di preghiera: a mezzogiorno, alle 13 e alle 14, a cui se ne aggiunge anche un quarto quando l’affluenza continua anche dopo le 14. Se in tempi pre Covid le sale del Centro ospitavano fino a 400 persone, ora, nel rispetto delle norme di distanziamento, l’accesso è stato consentito solo a un massimo di cento fedeli contemporaneamente.

Anche l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, ha voluto inviare ai fedeli musulmani un messaggio per la fine del Ramadan, recapitato a tutti i rappresentanti delle comunità musulmane presenti in diocesi.

«In questo tempo eccezionale, segnato dalla pandemia e dalle crisi che la situazione attuale accelera ed esaspera, il compito delle religioni è quello di aiutare a discernere il bene e metterlo in pratica con le opere, con la preghiera e con la fatica del lavoro interiore, per edificare la cultura dell’incontro e della pace, fatta di pazienza e comprensione».