Festa della fratellanza a Seregno, in 150 chiedono pace dopo la tragedia di Nizza

VIDEO - Dopo il tragico attentato a Nizza, circa centocinquanta persone hanno pregato e riflettuto insieme domenica sul tema della pace a Seregno, guidate per mano da esponenti delle confessioni religiose cattolica, ortodossa e musulmana. L’occasione è stata costituita dalla “Festa della fratellanza”.
Foto di gruppo con alcuni degli intervenuti alla festa
Foto di gruppo con alcuni degli intervenuti alla festa

Dopo il tragico attentato a Nizza, circa centocinquanta persone hanno pregato e riflettuto insieme domenica sul tema della pace a Seregno, guidate per mano da esponenti delle confessioni religiose cattolica, ortodossa e musulmana. L’occasione è stata costituita dalla “Festa della fratellanza”, già promossa in precedenza dal Circolo locale delle Acli, dalla Scuola di italiano per stranieri “Culture senza frontiere” e dal Centro ecumenico europeo per la Pace, con la collaborazione delle comunità marocchina, senegalese, pakistana, ucraina e singalese che vivono in città.

Negli spazi del centro pastorale Maria Immacolata di via Stefano da Seregno, don Flavio Riva, responsabile del decanato cattolico di Seregno e Cesano Maderno, don Pietro Janchuk, ortodosso, e Waqas Jounis, imam della moschea di Desio, si sono soffermati su quanto si sta verificando nel mondo. Con curiosità in modo particolare è stato ascoltato l’intervento dell’imam, che ha preso le distanze dagli attentatori e manifestato condivisione verso le vittime e le loro famiglie, ricordando come il Pakistan, nazione di cui è originario, abbia «molto sofferto a causa del terrorismo».

A margine, Gianantonio Chinellato, presidente del Circolo di Seregno delle Acli, ha commentato come a suo parere sia venuto il momento di «far lavorare più il cuore che le parole e la demagogia». Il pomeriggio è servito anche per avviare un confronto tra la società civile e le comunità straniere, che ammontano all’8 per cento del totale della popolazione residente a Seregno. L’auspicio degli organizzatori è che presto possano seguire altri appuntamenti, finalizzati a facilitare l’integrazione sul territorio di chi proviene dall’estero. Tra le possibilità sul tavolo, figura anche quella di una consulta degli stranieri, gestita in prima persona dalle Acli e dalla Scuola di italiano per stranieri “Culture senza frontiere”, per monitorare la situazione.