Famiglie in difficoltà causa Covid a Concorezzo: 300 su 1.500 hanno chiesto i buoni spesa

Un centinaio i nuclei familiari in difficoltà economica seguiti dai servizi sociali comunali: «Se nei prossimi mesi dovesse decadere il blocco dei licenziamenti certamente la situazione potrà solo peggiorare» dice l’assessore Walter Magni.
L’assessore Walter Magni
L’assessore Walter Magni Michele Boni

C’è tanto timore a Concorezzo come probabilmente in tanti altri Comuni italiani per le conseguenze del Covid non solo a livello sanitario, ma anche economico, e l’amministrazione cerca di correre ai ripari. «Abbiamo circa un centinaio di famiglie in difficoltà economica che seguiamo con i nostri servizi sociali o con le associazioni del volontariato come Caritas, Banco Alimentare e Alpini – ha spiegato l’assessore ai Servizi Sociali Walter Magni -. Non abbiamo numeri precisi ma il trend di richieste causa Covid possiamo definirlo in crescita. Dagli 80 a 150 nuclei familiari hanno chiesto una mano. Ora se nei prossimi mesi dovesse decadere il blocco dei licenziamenti certamente la situazione potrà solo peggiorare».

Per comprendere ancora meglio la situazione c’è anche il dato dei buoni spesa: per ottenerli si sono fatte avanti circa 300 famiglie su un totale di circa 1500 nuclei familiari. È facile quindi capire perché in Comune c’è più di una semplice preoccupazione generica per il futuro.

«In questo periodo stiamo cercando di fare rete con tutte le associazioni del territorio perché purtroppo – ha proseguito Magni – ci stiamo accorgendo che c’è un mondo sommerso di bisogni che il Comune non riesce a conoscere anche perché talvolta le persone si vergognano a chiedere una mano».

Nei giorni scorsi c’è stato anche un incontro tra l’amministrazione comunale e FoodForAll associazione monzese guida da Amrita Ceravolo che raccoglie generi alimentari per i più bisognosi. «Stiamo valutando come muoverci – ha detto l’assessore concorezzese – perché sicuramente c’è un grande impegno da parte dei nostri sodalizi, ma dobbiamo saper coordinarci e unire le forze di modo da poter dare una risposta efficiente alle necessità del paese».

In attesa che questa rete di associazioni diventi realtà, Roberto Manzato, tra i consiglieri di FoodForAll, ha confermato: «stiamo curando i rapporti anche con i commercianti per capire se attraverso la loro generosità riusciamo a recuperare generi alimentari da distribuire ai bisognosi». Nelle prossime settimane questo piano di collaborazione tra i servizi sociali e le associazioni del territorio verrà declinata con più dettagli anche perché non è escluso che l’amministrazione possa concedere dei locali ai sodalizi per conservare il cibo da distribuire alle famiglie in difficoltà probabilmente nella corte di Santa Marta.