Fallimento New Life, le proprietà degli edifici: affitti in arretrato per 600mila euro

Sul caso New Life prendono posizione anche i proprietari degli edifici che ospitavano le palestre, attraverso i legali: parlano di affitti in arretrato per 600mila euro e dei tentativi di accordo.
Vimercate: l’ingresso della New Life
Vimercate: l’ingresso della New Life Michele Boni

Il fallimento delle palestre New Life di Vimercate e Monza si arricchisce di un nuovo capitolo. Dopo la dichiarazione da parte del tribunale di Monza della fine dei due centri fitness intestati a Matteo Annoni intervengono gli avvocati Tommaso Filinceri e Nicolas Colnaghi. I due legali assistono rispettivamente Ellesse srl e Immobiliare Dael Sas proprietari dei locali di piazza Marconi a Vimercate e via Asprimonte a Monza, dove New Life portava avanti la sua attività di fitness in affitto.

La ricostruzione dei fatti da parte di Annoni con un lungo comunicato non ha convinto le società locatarie, che attraverso i propri avvocati hanno scritto a loro volta una lettera perché spiegano i legali « è doveroso ripristinare la realtà dei fatti». Nel merito nella lunga lettera di Filinceri e Colnaghi si legge che « le società proprietarie degli immobili vantano crediti, quanto ad Ellesse srl sullo stabile di Vimercate, per circa 500mila euro, quanto a Dael per Monza di oltre 100mila euro, riferiti a canoni di locazione non pagati, già considerata la decurtazione del 50% imposta per via legislativa per il periodo pandemico marzo-luglio 2020 e dunque mai vi è stata, né durante la pandemia, né successivamente, “regolarità nei pagamenti”».

I legali hanno poi spiegato che esistevano delle richieste pendenti di sfratto e di fallimento nei confronti di New Life e che il titolare avrebbe dovuto tenere in considerazione prima della riapertura dei due centri fitness. Anzi sia Ellesse che Dael in momenti diversi avevano anche suggerito al titolare delle due palestre di tenere aperta solo una delle due strutture per non peggiorare una situazione debitoria già complessa. Infatti in uno dei passaggi della lettera di Filinceri e Colnaghi si legge che «sin dalla proposizione dello sfratto (aprile 2020) Ellesse Srl ha proposto a New Life Srl valide e persino vantaggiose soluzioni per cercare di scongiurare il fallimento, quali il rilascio di almeno uno dei due centri per poter evitare di aggravare ulteriormente la già ingentissima esposizione debitoria complessiva e concentrare gli sforzi economici solo sull’altro centro, negoziando un eventuale saldo e stralcio con pagamento dilazionato del debito sino a quel punto maturato. Analoga proposta risulta essere stata formulata a New Life da Dael, la quale addirittura si offriva di rinunciare interamente al proprio credito (meno ingente di quello di Ellesse Srl) a fronte della restituzione dei locali».

Non mancano poi delle incongruenze, secondo gli avvocati, per quanto riguarda la manutenzione ordinaria dei locali in carico ad Annoni: secondo quanto si apprende «New Life era contrattualmente obbligata a provvedere alla manutenzione ordinaria, cosa della quale tuttavia non si è mai curata per tutto il periodo di chiusura, salvo inviare solo alla fine di luglio 2021 una comunicazione alle proprietà in cui, in maniera del tutto strumentale, chiedeva imprecisati interventi di natura straordinaria mai domandati in precedenza. Dinanzi alla comunque palesata disponibilità dei proprietari degli immobili per un sopralluogo congiunto, non seguiva il benché minimo riscontro da parte di New Life Srl».