F1 a Monza: la pausa pranzo in attesa delle prove

Ok, si lascino perdere le decine o centinaia di euro spese per acquistare un biglietto, magari prato. E non si badi ai chilometri a piedi per arrivare a prendere posto, evitando di mettere piede in qualche pozzanghera o restare imbrodati nella fanghiglia del parco. L’importante è essere giunti in autodromo, godersi lo spettacolo, anche delle categorie minori. Si fa però ora di pranzo.
radaelli Monza Gran premio 2018 Carlos Sainz
radaelli Monza Gran premio 2018 Carlos Sainz Fabrizio Radaelli

Ok, si lascino perdere le decine o centinaia di euro spese per acquistare un biglietto, magari prato. E non si badi ai chilometri a piedi per arrivare a prendere posto, evitando di mettere piede in qualche pozzanghera o restare imbrodati nella fanghiglia del parco. L’importante è essere giunti in autodromo, godersi lo spettacolo, anche delle categorie minori. Si fa però ora di pranzo e oltre allo spirito del tifoso c’è da nutrire anche il corpo. Stomaco e gola. Le scarpe sono ormai quasi asciutte e ci si può mettere in cammino per la Fan Zone.

Del resto, il freddo del mattino ormai se n’è andato e portarsi appresso impermeabile e giacca a maniche lunghe che prudentemente si era indossata all’alba, fa venire una certa sete. Quindi gambe in spalla e gomiti larghi, per farsi strada tra la folla che ha avuto la medesima idea: pausa pranzo con divertimento. Una bottiglietta d’acqua a stomaco vuoto fa evaporare 1,5 euro, ma per pranzare ci vuole qualcosa di più soddisfacente. Anche perché per digerire un panino con la salamella, 7 euro alla cassa, non si può rinunciare a una birra, ancorché annacquata: altre 6 euro, a meno di puntare a una bibita e risparmiare un altro euro.

Ben inteso, per mettere qualcosa sotto i denti è difficile trovare qualcosa a meno: che sia piadina cotto e fontina o panino con verdure. Per digerire un pasto in piedi meglio sgranchirsi tra gli stand. Peccato ci siano in corso le sessioni di libere della Formula 1. Un rimedio c’è e si chiama Formula 1 vision, una sorta di telefonino con auricolari che permette di vedere quel che accade in pista e ascoltare le comunicazioni radio con i box. Per tutto il weekend la spesa di noleggio sarebbe 99 euro, per la giornata del sabato ne bastano 45. Dieci in più per la domenica.

Ok, si è fatto tardi, la pancia è piena e le tasche un po’ più vuote. Non c’è tempo per un souvenir, meglio rimandare. Anche perché i gioielli delle auto storiche, riempiono gli occhi e regalano quella soddisfazione in più: un intero padiglione, che già da tempo Aci predispone alle spalle del rettilineo, consente un viaggio nel tempo da togliere il fiato. Anche se, per tornare alla realtà dei giorni nostri, niente è meglio di un simulatore di Formula 1. Monza è il paese dei balocchi, almeno per un fine settimana.