F1 a Monza: Kimi e Seb snobbano i tifosi, per fortuna c’è Arrivabene

FOTO, L’ARRIVO DI PILOTI E VIP L’arrivo dei piloti in pista, Alonso arriva nel paddock e si ferma per autografi e foto, come sempre ha fatto anche negli anni che furono. C’è un timido approccio anche a un ex Ferrari come Felipe Massa, c’è soprattutto l’ormai cronica reticenza di Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel nel concedersi alla doccia mattutina di elogi e richieste che arrivano dal popolo assiepato alle transenne.
Kimi Raikkonen
Kimi Raikkonen Fabrizio Radaelli

La riconoscenza è il sentimento della vigilia. C’è un po’ di malinconia, in quel sorriso tirato sotto la barba lunga. Fernando Alonso ricorda bene gli osanna che per anni la sua Monza gli ha tributato. Delirio di passione, euforia, attesa e affetto. Oggi non è più così, non così tanto almeno. Al suo ultimo Gp d’Italia, lo spagnolo arriva nel paddock e si ferma per autografi e foto, come sempre ha fatto anche negli anni che furono. Eppure è il furore che manca, quello di chi non gli lasciava fiato neanche per voltare il capo da un’altra parte: una foto, un autografo, un sorriso.

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Sarà anche la temperatura bassa del sabato mattina che annacqua gli entusiasmi, eppure il tributo al campione spagnolo passa quasi in sordina. Arrivano Max Verstappen e Daniel Ricciardo e per loro, soprattutto per il secondo, il richiamo urlato a gran voce dai fan è una felice consuetudine. C’è un timido approccio anche a un ex Ferrari come Felipe Massa, c’è soprattutto l’ormai cronica reticenza di Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel nel concedersi alla doccia mattutina di elogi e richieste che arrivano dal popolo assiepato alle transenne.

Tanti, in attesa sotto la pioggia con un taccuino o un berretto in mano, che proprio come gli altri anni vedono le due guide Ferrari tirare oltre, senza concedersi che un veloce cenno di saluto. Per fortuna che c’è Maurizio Arrivabene, direttore della Rossa, che scherza, chiacchiera e si concede a lungo ai cacciatori di vip. “Dai che vinciamo sicuro”, gli urla qualcuno. “Non portare sfiga”, sorride a denti stretti lui. “Sono qui dalle 6 per una foto”, fa un altro. “Io mi sono svegliato alle 4 per parlare con Maranello”, risponde a tono in tono dimesso. “Una foto Maurizio”, gli chiede un possessore di pass, oltre le transenne. “Loro hanno più merito, sono qui in attesa”, fa notare in risposta. Ride, scatta selfie, imbratta di scarabocchi quaderni e foto. Poi alla fine si toglie la giacca del Cavallino, torna indietro e la regala a un tifoso. Riconoscente, lui sì, di quel bagno mattutino di affetto. Nonostante la pioggia, nonostante tutto.