Emergenza smog, l’allarme di Coldiretti: «Due mesi senza pioggia, laghi in difficoltà»

L’assenza di pioggia e la qualità dell’aria in picchiata: il clima della Lombardia ha risentito del 60% di pioggia in meno dal mese di novembre rispetto al solito. Emerge da un’analisi di Coldiretti Lombardia su dati Osservatorio Agroclimatico Mipaaf in occasione della “chiusura di Milano per smog”.
Como, il livello dell’acqua del lago è sempre più basso
Como, il livello dell’acqua del lago è sempre più basso Carlo Pozzoni

L’assenza di pioggia e la qualità dell’aria in picchiata: il clima della Lombardia ha risentito del 60% di pioggia in meno dal mese di novembre rispetto al solito. Emerge da un’analisi di Coldiretti Lombardia su dati Osservatorio Agroclimatico Mipaaf in occasione della “chiusura di Milano per smog”.

«Novembre e dicembre – spiega la Coldiretti regionale – sono diventati i mesi più secchi del 2015 con una media di appena 15 millimetri di precipitazioni contro i 39 millimetri medi dell’ultimo semestre. E se l’anno scorso a dicembre erano caduti 70,4 millimetri, adesso siamo a meno di 5 millimetri».

«Praticamente una brinata – spiega Ermes Sagula, responsabile centro assistenza imprese della Coldiretti lombarda – le preoccupazioni maggiori sono per i livelli dei laghi e dei bacini di montagna che dovranno fornire poi l’acqua nei prossimi mesi alla ripresa dell’attività agricola».

Secondo l’analisi, per la mancanza di pioggia i grandi laghi sono svuotati fino ai tre quarti su livelli anche peggiori dei mesi estivi con la percentuale di riempimento che va dal 27,5% per il lago Maggiore al 35,2 % per il lago di Garda fino al 45% per quello di Iseo.

«Il lago di Como – spiega Coldiretti Lombardia – è a meno 33,5 centimetri di altezza idrometrica contro i 43,3 della media storica con un deficit di 70 centimetri, il lago Maggiore è a 5,6 centimetri contro una media di quasi 100, il Lago di Garda è a 59,3 contro una media di 86,6 e il lago di Iseo a 32,9 contro una media di 64,3 centimetri di altezza media storica. Inoltre l’assenza di precipitazioni di rilievo impedisce una almeno parziale pulizia dell’aria peggiorando la situazione nelle città, ma anche lungo le principali arterie stradali e autostradali, mentre nei campi cresce il timore che nei prossimi mesi si possano verificare bombe d’acqua o violente grandinate».

«Il cambiamento climatico – commenta il presidente Ettore Prandini – genera eventi meteo sempre più estremi a causa delle temperature che si alzano accumulando nell’atmosfera energia termica da scaricare poi al suolo. Per gli agricoltori è sempre più complesso programmare le semine, irrigare i campi e difendere colture e sistema idrico territoriale».