Elezioni in Brianza: sarà rivoluzione d’ottobre? Dieci Comuni per i nuovi equilibri

Scatta il conto alla rovescia verso la tornata amministrativa del 3 e 4 ottobre: sono 186mila gli elettori.
Elezioni amministrative 2018
Elezioni amministrative 2018 Fabrizio Radaelli

Candidati sindaci, aspiranti consiglieri comunali e rappresentanti politici hanno poco più di mese per cercare di convincere gli elettori: quello del 3 e 4 ottobre sarà un test interessante perlomeno su scala provinciale in quanto toccherà le diverse aree della Brianza, da est a ovest fino a nord passando per il centro. Riguarderà comuni piccoli come Briosco, che non arriva a 6.000 abitanti, e città come Vimercate, Limbiate e Desio che supera i 40.000 residenti. Che la crisi economica e sociale causata dalla pandemia renda ancor più delicato il compito degli amministratori locali e trasformi più del solito in un azzardo le previsioni lo si intuisce dalle dichiarazione degli esponenti dei maggiori partiti: nessuno si sbilancia sugli esiti della tornata, tanti si accontenterebbero di confermare la cartina uscita dai seggi cinque anni fa.

Centrodestra e centrosinistra proveranno a conquistare Vimercate, unico comune brianzolo a guida pentastellata in cui il sindaco Francesco Sartini correrà stavolta con una aggregazione civica. Il centrosinistra, quasi ovunque allargato a formazioni locali, si presenta più coeso del centrodestra che può sì contare sull’apporto delle civiche ma che non è riuscito a ricucire alcuni strappi interni e si presenta diviso a Seveso e a Desio: in quest’ultima località fa capolino l’inedita alleanza tra Forza Italia e Italia Viva.

A Seveso e a Briosco gli elettori si esprimeranno prima della scadenza naturale del mandato: a Seveso il sindaco leghista Luca Allievi si è dimesso a inizio luglio mentre a Briosco il suo collega di partito Antonio Verbicaro è stato sfiduciato ad aprile.

Il Carroccio cercherà di confermare in Brianza i sondaggi nazionali che lo proiettano in testa alle preferenze degli italiani: «Siamo pronti – assicura il commissario provinciale Andrea Villa – c’è tanto entusiasmo attorno a noi e contiamo di raccogliere buoni frutti» oltre che di strappare qualche città agli avversari.
«Siamo ottimisti – aggiunge – per Desio dove la sinistra non lascia un bel ricordo e ci dispiace che Forza Italia abbia preso un’altra strada. A Vimercate abbiamo investito su un candidato civico che ha fatto un buon lavoro mentre ad Arcore la sfida appare più difficile».

Fratelli d’Italia, in forte ascesa, potrebbe non riscuotere tutti i consensi che dovrebbe incassare in altre regioni: «Il voto amministrativo – riflette il coordinatore provinciale Rosario Mancino – si discosta da quello delle politiche in quanto è condizionato dalla presenza delle civiche e dai programmi dei candidati. A differenza di cinque anni fa non siamo costretti a inseguire gli elettori per raccogliere le firme: il 4 ottobre sarà importante dimostrare che siamo il perno della coalizione per lanciare un segnale forte sia in vista delle prossime tornate sia a sostegno del progetto di Giorgia Meloni».

In Brianza gli azzurri potranno giocare ancora da protagonisti: ne è convinto il vicepresidente della Provincia Riccardo Borgonovo. «È vero – ammette – che abbiamo percentuali inferiori a quelle del 2016, ma presentiamo candidati con un background e una formazione differenti rispetto ad altri partiti. Lo schieramento ha fatto un gran lavoro a Vimercate e Giovanni Sala ha elaborato un bel programma: la partita non è semplice ma credo che anche chi non ha mai votato per la nostra coalizione dovrebbe premiarlo».

«Il nostro primo obiettivo – esordisce il segretario provinciale del Pd Pietro Virtuani – è quello di riportare a casa Vimercate: presentiamo un candidato giovane, con una bella esperienza politica, affiancato da un gruppo ampio».
Praticamente ovunque il partito si è aperto alle realtà civiche e alle altre componenti del centrosinistra: «Siamo ottimisti – prosegue – crediamo in quello che facciamo e nelle persone. Nelle città in cui i sindaci hanno concluso i due mandati siamo pronti ad aprire una pagina nuova con altri candidati. Il commissariamento di due comuni su dieci conferma la debolezza dal punto amministrativo e la litigiosità del centrodestra».

Italia Viva, che non presenta il simbolo, punta su quello che il coordinatore provinciale Alberto Pilotto definisce il laboratorio riformista costituito da Desio Popolare. «Dove è stato possibile – spiega – siamo alleati con il centrosinistra mentre ad Arcore e Vimercate non daremo indicazioni al primo turno e valuteremo cosa fare al ballottaggio».

I pentastellati sembrano lontani anni luce dalla fase ascendente del 2016, quando conquistarono Vimercate: «Speriamo nella scossa che potrà dare Giuseppe Conte – auspica il senatore Gianmarco Corbetta – in questo frangente cercheremo di presidiare quanto fatto finora».

A Vimercate i militanti sperano di conquistare qualche consenso fuori dal perimetro del partito grazie alla scelta di Sartini di rinunciare al simbolo e presentarsi alla guida di una aggregazione di liste civiche. Il Movimento correrà da solo a Seveso, Varedo e Verano Brianza, ad Arcore sarà alleato con i Verdi e a Desio con il soggetto che fa capo all’ex magistrato Antonio Ingroia.