Elezioni comunali 2019, gli industriali: «Le tasse locali freno alla crescita. E più infrastrutture per competere»

L’intervista del Cittadino ad Andrea Dell’Orto, presidente del presidio di Monza di Assolombarda Confindustria Milano Monza Brianza, per le elezioni comunali 2019 del 26 maggio.
Monza Andrea Dell’Orto
Monza Andrea Dell’Orto Fabrizio Radaelli

Cosa si aspettano gli industriali brianzoli dalle prossime elezioni amministrative? Il Cittadino lo ha chiesto ad Andrea dell’Orto, presidente del Presidio territoriale di Monza e Brianza di Assolombarda.

Migliaia di cittadini brianzoli saranno chiamati a rinnovare il proprio sindaco. Che cosa chiede, come Presidente del Presidio di Monza e Brianza di Assolombarda, alle nuove giunte locali?

In questa tornata amministrativa, nella nostra provincia, i comuni che andranno al voto sono 31. In questi comuni le imprese associate che hanno la loro sede sono 414 per quasi 22.000 dipendenti. Le amministrazioni che si insedieranno dovranno gestire una fase cruciale per l’economia locale: stanno infatti emergendo alcuni segnali di rallentamento della crescita e sarà importante individuare e rafforzare tutte le opportunità di sviluppo, facendo leva sui punti di forza del territorio brianzolo. In quest’ottica va ricordato, che i comuni hanno competenze importanti su materie e temi che impattano direttamente sull’operatività e la vita quotidiana delle imprese e concorrono in modo non secondario a determinare ad attrarre investimenti economici sul territorio. Su fiscalità, infrastrutture, mobilità e sicurezza vogliamo mettere in luce le esigenze e le aspettative del mondo produttivo e costruire rapporti di dialogo e collaborazione con gli amministratori locali.

Tasse locali: quali le proposte per rendere maggiormente attrattivo il territorio per le imprese?

Siamo consapevoli delle difficoltà che le amministrazioni locali affrontano a causa dei vincoli di bilancio e dei crescenti tagli dei trasferimenti statali. Ma non si può ignorare che la pressione fiscale sulle imprese dovuta alle imposte locali rappresenta un fattore di freno alla crescita. Al contrario, la leva fiscale potrebbe e dovrebbe essere usata dai comuni come strumento per incrementare l’attrattività del territorio nei confronti di nuove attività economiche. Fra i comuni interessati dalle elezioni amministrative osserviamo che 8 si posizionano fra i primi 20 della provincia di Monza e Brianza con la pressione fiscale locale più alta: Villasanta (4°), Sovico (5°), Concorezzo (8°), Triuggio (10°), Ceriano Laghetto (12°), Albiate (19°), Agrate Brianza (20°). Sarebbe opportuno che i nuovi amministratori tenessero conto di questi dati quando impostano le politiche di bilancio. Anche perché, in questi ultimi anni, grazie ad una costante opera di interazione tra il Presidio di Monza e Brianza e alcuni Comuni del territorio, siamo riusciti a realizzare delle “best practices” che hanno favorito sia la riduzione degli oneri fiscali a carico delle imprese sia la semplificazione delle procedure amministrative e degli adempimenti fiscali, incentivando così la competitività delle stesse e del territorio.

La sicurezza è un tema che tocca anche le imprese. Cosa potrebbero fare i nuovi sindaci per garantirla sul proprio territorio?

Accade sempre più di frequente che imprese associate ci segnalano furti, atti di vandalismo, situazioni di degrado e illegalità diffusa all’interno delle zone industriali. D’altra parte, in qualsiasi territorio, le zone industriali manifestano più accentuati problemi di sicurezza, per questo motivo, richiedono politiche e interventi mirati e specifici. Oltre alle azioni messe in campo in modo indipendente dalle aziende, penso alla videosorveglianza e ai servizi forniti da istituti di vigilanza privati), il ruolo dell’amministrazione comunale è fondamentale per garantire una più incisiva attività di presidio e di vigilanza, anche attraverso la collaborazione tra enti.

La cronaca delle ultime settimane riporta d’attualità il tema della legalità. Che “anticorpi” si deve assumere per cercare di prevenire?

La crescita del territorio è soggetta a una condizione fondamentale: la lotta alla criminalità organizzata. I recenti fatti di cronaca rendono sempre più urgente mostrare che il nostro Paese con le sue eccellenze produttive conosciute in tutto il mondo, ha una pubblica amministrazione trasparente ed efficiente. Il mondo economico non può permettersi che chi non rispetta le regole “contamini” la credibilità e l’opera di chi lavora onestamente, fa innovazione, compete sui mercati mondali e contribuisce a rendere il nostro Paese più attrattivo per gli investimenti stranieri.

La mobilità sta rapidamente cambiando, quali politiche dovrebbero essere messe in campo?

Il nostro sistema economico per rimanere competitivo a livello internazionale ha bisogno di essere efficiente per quanto riguarda la mobilità di persone e di merci. Le infrastrutture di livello regionale e locale hanno fatto passi in avanti, anche grazie alla collaborazione istituzionale, prima fra tutti il prolungamento della metropolitana 5 a Monza. Altre opere prioritarie invece sono ferme. Mi riferisco alla Pedemontana Lombarda, un’opera che le imprese e i cittadini brianzoli aspettano da almeno 60 anni perché utile a decongestionare le strade locali, a migliorare i collegamenti tra l’est e l’ovest della Regione e quelli per gli aeroporti. Non dimentichiamo il potenziamento non solo del trasporto pubblico tra Milano e il Vimercatese – il prolungamento della M2 (Cologno Monzese – Vimercate) e M3 (Comasina – Paderno Dugnano), ma anche delle linee ferroviarie Milano-Asso, Como-Monza e Seregno-Bergamo e la realizzazione delle metrotramvie Milano-Seregno e Milano-Limbiate. Su queste opere ci aspettiamo dai Comuni un atteggiamento collaborativo e che consenta al nostro territorio di parlare con una sola voce con i livelli decisionali regionale e statale.

Infine, uno sguardo all’urbanistica Quali scelte dovrebbero compiere i Comuni in sede di revisione dei piani di governo del territorio?

Dal nostro monitoraggio dei Pgt, svolto in questi anni, emerge principalmente che è necessaria una drastica semplificazione: le imprese hanno bisogno di poche regole chiare, semplici, stabili e di interpretazione univoca. In secondo luogo, occorre fornire norme urbanistiche adeguate affinché le imprese esistenti possano modernizzare le proprie sedi (anche in termini di efficientamento energetico) e potersi adeguare alle nuove esigenze produttive. Infine, in particolare per le aree dismesse, occorre pensare a strumenti che coniughino la predisposizione delle norme urbanistiche con l’attrattività del nostro territorio. I comuni per far questo devono mettersi in rete con gli altri attori istituzionali impegnati su questi temi. In alcuni dei comuni brianzoli più grandi coinvolti dalla prossima tornata elettorale, gli iter relativi ai nuovi Pgt non sono conclusi, per esempio Concorezzo e Agrate, con nuovi Pgt avviati da tempo ma mai giunti al termine; Giussano e Besana, che hanno adottato recentemente. Le nuove amministrazioni, quindi, si troveranno a lavorare su questi documenti. Auspichiamo celerità, così da non “ingessare” il territorio e le imprese che vi operano.