È morto Aldo Moltifiori: fu il primo sindaco leghista di Monza, il cordoglio di Comune e colleghi di partito

È morto l’ex sindaco di Monza Aldo Moltifiori, il primo eletto per la Legaaveva 78 anni e sulle sue condizioni hanno pesato anche le conseguenze del coronavirus. Abitava a Ronco Briantino.
Monza Aldo Moltifiori
Monza Aldo Moltifiori Fabrizio Radaelli

È morto l’ex sindaco di Monza Aldo Moltifiori, aveva 78 anni e sulle sue condizioni hanno pesato anche le conseguenze del coronavirus. Abitava a Ronco Briantino e, dal dicembre 1992 all’inizio del 1995, è stato il primo esponente della Lega a guidare la città: eletto subito dopo gli scandali di Tangentopoli non ha terminato il mandato in quanto è stato destituito dalla Prefettura in seguito a un patteggiamento per abuso d’ufficio. Da allora non ha più partecipato alla vita amministrativa monzese, ma ha proseguito l’attività come funzionario del partito in via Bellerio.

«Aveva un carattere molto deciso – afferma il capogruppo del Carroccio Cesare Gariboldi che nel ’92 era in aula tra i giovani leghisti – aveva un rapporto molto diretto con i cittadini. Se qualcuno gli segnalava un tombino sollevato, una buca o qualsiasi altro problema, telefonava ai dirigenti e li faceva intervenire. Questo suo atteggiamento per nulla paludato piaceva molto».
«In quegli anni – aggiunge – si respirava un’aria di cambiamento: il nostro gruppo ha portato una ventata di energia nuova in Comune. Abbiamo votato il Piano regolatore e abbiamo creato il parco di cintura urbana: ci siamo occupati delle tematiche ambientali diventate di moda successivamente».

«Ho perso un amico – commenta l’ex sindaco Marco Mariani – nel ’90 ho aperto con Moltifiori la sede della Lega a Desio e ho sempre mantenuto i contatti con lui».

«A Palazzo Municipale aveva avviato da antesignano un importante progetto di digitalizzazione della macchina burocratica che proprio in quel momento cominciava un lento processo di modernizzazione anche telematica delle procedure. Resterà per sempre il suo amore per la città e per le sue tradizioni, oltre ad una dote spiccata di pragmatismo che ha lasciato il segno in questo Palazzo», ha ricordato il sindaco Dario Allevi.