Meteo, è arrivato Burian: martedì 27 il giorno più freddo, neve giovedì. Cappotti per i vitelli in campagna

Una massa d’aria gelida proveniente dall’Artico ha incominciato a interessare la Lombardia dalla notte tra sabato 24 e domenica 25 febbraio, portando una diminuzione della temperatura anche di 5-8°C. Allerta della Protezione civile regionale per il rischio ghiaccio. E in campagna ci si prepara per salvare colture e animali.
La spolveratina di neve arrivata sulla Brianza nella mattinata di domenica 25 febbraio
La spolveratina di neve arrivata sulla Brianza nella mattinata di domenica 25 febbraio

Una massa d’aria gelida proveniente dall’Artico ha incominciato a interessare la Lombardia dalla notte tra sabato 24 e domenica 25 febbraio, portando una diminuzione della temperatura anche di 5-8°C. Sono attese deboli nevicate su zone alpine e prealpine, anche se non si esclude qualche fiocco in pianura e sull’Appennino. Venti moderati da est, con raffiche localmente fino a 50 km/h.


Le previsioni

Secondo Arpa Lombardia, tutta la settimana da lunedì 26 a domenica 4 marzo sarà contraddistinta da valori termici di almeno 5°C inferiori alla media climatologica, con minime abbondantemente sotto lo zero e massime intorno allo zero o lievemente al di sopra. Questi gli estremi termici previsti, ad esempio, per la giornata di martedì 27, tra le più fredde della prossima settimana, nei capoluoghi lombardi: Bergamo -6°C/0°C; Brescia -6°C/1°C; Como -3°C/0°C; Cremona -7°C/1°C; Lecco -3°C/0°C; Lodi -7°C/1°C; Mantova -6°C/2°C; Milano e Monza -5 °C/1°C; Pavia -6°C/1°C; Sondrio -8°C/-4°C; Varese -6°C/0°C.

Da giovedì 1 marzo l’aria gelida artica sarà gradualmente sostituita da aria più mite atlantica, la quale favorirà un aumento delle nubi e delle temperature minime. Tuttavia crescerà in concomitanza il rischio di nevicate anche a quote pianeggianti, che potrebbero protrarsi fino alla giornata di venerdì 2.


La protezione civile regionale

La sala operativa della Protezione civile della Regione Lombardia ha emesso una comunicazione di ordinaria criticità (codice giallo) per rischio neve dalla mezzanotte sulle zone a nord della Regione, le province di Bergamo, Brescia, Lecco, Como, Pavia, Varese . Lunedì 26 febbraio, residue deboli nevicate sui settori prealpini e concentrate prevalentemente nella prima parte della giornata. «Si segnala l’alta probabilità di forti gelate notturne a tutte le quote conformazione di ghiaccio al suolo» fanno sapere dalla centrale operativa. Le problematiche principali per rischio neve potrebbero essere legate soprattutto a difficolta’ e rallentamenti del traffico stradale e ferroviario. «Su tutto il territorio regionale, anche se i quantitativi di neve saranno contenuti o assenti, si segnala la possibile formazione di ghiaccio al suolo e sul manto stradale, in particolare a partire dalla notte tra domenica 25 e lunedì 26 e per i giorni successivi. Si chiede pertanto ai sistemi locali di protezione civile di porsi e/o mantenersi in una fase operativa di attenzione, cioè di predisporre il sistema locale alla pronta attivazione di azioni di contrasto in caso di necessità, congruenti a quanto previsto nella pianificazione di emergenza, per la sicurezza della circolazione del traffico sulle strade e la riduzione dei rischi connessi».

Il piano d’emergenza di Monza

A fronte del brusco calo delle temperature previsto anche a Monza per i prossimi giorni, il Comune ha predisposto un piano straordinario rivolto in particolare ai cittadini più fragili. Lo SPAZIO 37 di Via Borgazzi, ricovero per persone senza fissa dimora, sarà aperto al mattino fino alle ore 10, mentre l’apertura serale è anticipata alle 18.30, grazie alla disponibilità degli educatori comunali e dei volontari. Anche il ricovero notturno di Via Raiberti prolungherà gli orari di apertura. Confermate, inoltre, le attività del centro diurno con l’ambulatorio e di SPAZIO ANNA. La Polizia Locale, in collaborazione con il gruppo comunale di Protezione civile, è a disposizione dei cittadini soli, anziani e in difficoltà che necessitano di medicinali urgenti o aiuto per commissioni mediche: il telefono della centrale operativa è 039/28161. Il Comune è in contatto con le Unità di Strada e le Forze dell’Ordine per eventuali ulteriori interventi fossero necessari.

I rischi per le campagne: gli allevamenti

Cappotti per i baby vitellini e coperture per le verdure, lampade anti gelo e impianti di riscaldamento in azione. Così, nelle campagne lombarde, ci si prepara all’arrivo del grande freddo. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti regionale. “Per proteggere i vitelli appena nati li sto coprendo con dei cappottini – spiega Simone Minelli, allevatore di Motteggiana (Mantova) e produttore di Parmigiano Reggiano -, mentre in stalla è importante che la temperatura dell’acqua per gli animali rimanga intorno ai 20 gradi. Per questo utilizzo un impianto che mi permette di riscaldare quella più fredda del pozzo. In sala di mungitura, infine, cerchiamo di mantenere la temperatura ideale grazie a delle lampade apposite”. “In generale di notte – racconta Gianenrico Grugni che alleva mucche da latte a Cervignano d’Adda (Lodi) – contro il freddo intenso si usano le lampade elettriche riscaldanti, quelle a luce rossa”.

“Per consentire agli animali di affrontare al meglio il clima rigido – racconta Giorgio Piovanelli produttore di latte di Zanica (Bergamo) – abbiamo arricchito la razione alimentare con cibi più energetici e ci stiamo preparando per scaldare le tubature degli abbeveratoi sia per evitare sbalzi eccessivi tra la temperatura dell’acqua ingerita e quella del corpo degli animali, sia per scongiurare eventuali rotture in caso di congelamento”.

“Temperature troppo basse – racconta Filippo Marangotto, 36 anni, che Varese alleva polli, anatre, oche e faraone – possono dare problemi ai pulcini che hanno bisogno di alte temperature. Per far fronte all’ondata di gelo saremo costretti a far lavorare gli impianti al massimo per mantenere almeno 27gradi all’interno dell’allevamento”. “Sarà fondamentale riscaldare al meglio le stalle – gli fa eco Maria Paglioli, 49 anni, che con la sorella Pierangela gestisce un piccolo allevamento di maiali a Castelverde (Cremona) – In questo momento abbiamo in stalla 1500 suinetti del peso di 45-50 chili. Sono ancora piccoli, hanno bisogno del giusto tepore. Con l’arrivo del grande freddo il nostro primo impegno sarà quello di garantire il riscaldamento più adeguato, anche con l’utilizzo dei soffioni. Per l’azienda sarà una spesa significativa in più, ma è necessaria per assicurare il benessere degli animali”.


I rischi per le campagne: le coltivazioni

In allerta anche i produttori di verdura: “Nelle serre non riscaldate – spiega Alberto Brivio, titolare di un’azienda orticola a Bergamo – si preparano i teli da stendere come ulteriore copertura per riparare e isolare le piantine, soprattutto quella a foglia che sono particolarmente delicate. Ci potrebbero essere problemi anche per gli impianti di irrigazione che si potrebbero rompere con il congelamento dell’acqua, quindi per evitare danni verranno completamente svuotate e, nel limite del possibile, coperte le tubature”.

Giorgio Perego, orticoltore di Cernusco sul Naviglio (Milano), non nasconde la sua preoccupazione: “Questo freddo intenso annunciato arriva dopo un gennaio e un febbraio non rigidi, nei quali le nostre colture sono maturate anche più del previsto e ora con il calo repentino delle temperature rischiano di subire un contraccolpo decisivo. Le insalate in questo momento non possono essere raccolte e con il gelo rischiano di rimanere segnate. Per cetrioli e altri primi trapianti di verdure piccole si potrebbe perdere tutto. L’unica è coprirli con teli.”

Sorvegliati anche gli uliveti, come racconta Antonella Pesenti, 59 anni, di Lenno (Como): “Siamo preoccupati perché questo gelo estremo rischia di bruciare le gemme che gli ulivi hanno prodotto in questo periodo, visto che aveva fatto relativamente caldo. L’unica fortuna è che non abbiamo già effettuato la potatura, che ovviamente ritarderemo ancora per non compromettere anche la pianta stessa”.