Due giorni in piazza a Monza per imparare a difendersi dal Lambro in piena (e non solo)

Sabato 15 e domenica 16 ottobre in piazza Roma a Monza: due giorni con la Protezione civile per conoscere le situazioni di pericolo e dire “Io non rischio”. E a fine mese via ai lavori per la messa in sicurezza del centro da esondazioni del Lambro.
Monza, l ondata di piena del Lambro nel novembre 2014
Monza, l ondata di piena del Lambro nel novembre 2014 Fabrizio Radaelli

«“Io non rischio” non è una negazione. È un’esortazione. Perché il singolo cittadino è il primo livello del sistema di protezione civile: lo scopo che vogliamo raggiungere nel corso di questa manifestazione è quello di renderlo, quindi, consapevole, raccontandogli tutto quello che occorre sapere per gestire al meglio una situazione di pericolo», ha spiegato Claudio Lonardo, responsabile di piazza del progetto che, sabato 15 e domenica 16 ottobre dalle 10 alle 19, animerà piazza Roma a Monza.

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Il sistema più efficace per difendersi da un rischio è conoscerlo. Nel corso della due giorni di “Io non rischio”, campagna di comunicazione che a livello nazionale coinvolgerà 700 comuni lungo tutto lo Stivale, dieci volontari della protezione civile locale, debitamente formati, spiegheranno al pubblico come gestire al meglio una situazione di allerta, come comportarsi nel corso di un’alluvione e cosa subito fare dopo.
Approfondiranno anche il piano di emergenza approntato dal comune e ripercorreranno la storia delle esondazioni del fiume in città, a partire dalla prima rinvenuta nelle cronache comunali, quella del 1175.

«A livello nazionale la campagna affronta i rischi connessi a maremoti, terremoti e, tema che riguarda da vicino Monza, alluvioni – ha spiegato Laura Passoni della protezione civile – Il Lambro, con il suo comportamento torrentizio, si presenta come uno dei pericoli maggiori per la città. Mette a rischio 5-6mila persone che risiedono nelle aree a rischio».

A proposito di Lambro: l’assessore alla Sicurezza Paolo Confalonieri ha dichiarato che si stanno predisponendo le aree utili all’allestimento dei cantieri per i lavori di messa in sicurezza del fiume in città: «Partiranno entro la fine di ottobre – ha spiegato – e speriamo possano concludersi entro l’inverno del 2017».

Numerosi gli interventi previsti. Si comincia dal rinforzo del muro spondale presso il santuario delle Grazie Vecchie, per proseguire con la costruzione di un sovralzo arginale del muro sulla sponda sinistra nel tratto a valle del ponte di via Cantore. Si sistemerà il fondo del fiume nei pressi del ponte di San Gerardino e sarà consolidato l’argine lungo Spalto Piodo. Saranno anche ripuliti gli argini dopo lo stadio Sada, verso l’area della Cascinazza e di San Rocco.
«Gli interventi, appaltati da Aipo, saranno realizzati con il milione di euro messo a disposizione nel 2014 da Regione Lombardia – ha concluso l’assessore – Presto i residenti delle aree interessate dai lavori saranno informati sui necessari cambiamenti di viabilità».