Droga, tutte le proposte per un parco delle Groane più sicuro: dalle unità cinofile alle arnie

Dalle unità cinofile alle arnie. Tante idee, quasi nella totalità fattibili per sradicare il problema dello spaccio dal parco delle Groane tra Cesano Maderno e Ceriano Laghetto. È emerso dall’incontro col prefetto dopo l’ultimo sopralluogo.
cesano - spaccio sopralluogo
cesano – spaccio sopralluogo Cristina Marzorati

Dalle unità cinofile alle arnie. Tante idee, quasi nella totalità fattibili, e la promessa: tra un mese ci si riunirà nuovamente, partiranno i progetti e subito ci sarà un potenziamento di forze in campo. Questo in sintesi l’esito del confronto tra i comuni di Cesano Maderno, Ceriano Laghetto, il Parco delle Groane, le forze dell’ordine di competenza e il prefetto di Monza e Brianza, Giovanna Vilasi, sul problema spaccio nei boschi delle Groane. Dopo il sopralluogo di lunedì, il sindaco Maurilio Longhin di Cesano Maderno e Antonio Magnani assessore alla Sicurezza di Ceriano Laghetto hanno portato sul tavolo della massima carica in materia di sicurezza della Provincia di Monza e Brianza la fattibilità dei loro progetti.


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Piace a entrambi i comuni ad esempio l’idea di creare un’area d’addestramento cani dell’Associazione nazionale alpini gruppo cinofili. Dove? Nel bosco davanti alle fermate dello spaccio. La superficie sarebbe circa 6mila metri quadrati.

«L’abbiamo proposto, ma l’ultima parola sulla fattibilità e l’ubicazione spetta al Parco – sottolinea Magnani – L’idea è dare all’Ana la sede logistica nell’ex polveriera di Solaro e creare sul nostro territorio questa vasta area d’addestramento».

Un’operazione che comporterebbe un deciso disboscamento, che deve essere necessariamente compatibile con la tutela dell’area Parco. Nell’ex polveriera Magnani ci vedrebbe bene anche l’esercito. Il sindaco Maurilio Longhin ha puntato invece sulla compatibilità ambientale: arnie.

«Il Parco si è già espresso: si sposerebbero benissimo col resto del contesto. La zona poi sarebbe strategica, la brughiera, ai margini dell’area dello spaccio, dove solitamente ci sono i “pali” che avvisano gli spacciatori dell’arrivo delle forze dell’ordine».

Il progetto non si fermerebbe solo alla cura delle api, ma avrebbe anche sviluppi di natura didattica con le scuole. Nell’incontro col prefetto si è parlato poi di linea ferroviaria: cancellare o no alcune corse mero “traghetto” per tossicodipendenti?

Ceriano e Cesano dicono no: sarebbe un reale disservizio per i pendolari e sposterebbe solo il problema. Anche se con un numero minore di corse le forze dell’ordine potrebbero concentrarsi sulle fermate attive. «L’ultima parola comunque spetta a Ferrovie e Regione», dicono gli amministratori.

Al sopralluogo alle Groane lunedì scorso, nei boschi a cavallo tra il Villaggio Snia di Cesano Maderno e Ceriano Laghetto, c’erano il capitano Mansueto Consentino, comandante dei carabinieri della compagnia di Desio, i comandanti della tenenza di Cesano Maderno e della stazione di Solaro, il sindaco di Cesano Maderno Maurilio Longhin e i suoi assessori, l’assessore alla Sicurezza Antonio Magnani di Ceriano Laghetto, il presidente del Parco delle Groane Roberto della Rovere e le polizie locali di Cesano Maderno e di Ceriano Laghetto.

Superati i binari, si sono addentrati nei boschi e qui è stato affrontato il tema principale: gli spacciatori devono finire sotto gli occhi di tutti.

«Lungo la fascia ferroviaria saranno sfalciati i cespugli e alcune piante, per rendere l’area dello spaccio completamente aperta e visibile. Era già stato chiesto in precedenza al prefetto – spiega Longhin – Nel nostro tratto di bosco è fattibile, oltretutto alcune piante sono ammalorate e vanno abbattute. La zona sostanzialmente è la fascia sud delle Groane e davanti alla banchina ferroviaria».

Tecnicamente il comune dovrà presentare una domanda al Parco: «Stanzieremo anche un contributo». Lo stesso accadrà anche nell’area di Ceriano Laghetto.