Droga: Salvini pronto a mandare i rinforzi contro lo spaccio nel Parco delle Groane

Il ministro dell’Interno Salvini pronto a mandare mezzi e uomini nel Parco delle Groane per combattere spaccio e consumo di droga: il vicepremier lo ha annunciato a Milano venerdì 28 settembre.
Matteo Salvini al Gran premio di Monza del 2018
Matteo Salvini al Gran premio di Monza del 2018 Fabrizio Radaelli

«Il Ministero dell’Interno è pronto a mettere a disposizione gli uomini e le risorse necessarie, a fronte di un piano d’intervento di riqualificazione, per restituire alla cittadinanza il bosco di Rogoredo a Milano e il Parco delle Groane nel milanese». Parola del ministro dell’Interno Matteo Salvini, che venerdì 28 settembre era a Milano per la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica insieme al prefetto di Milano Lucia Lamorgese, al sindaco della città meneghina Giuseppe Sala e al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.

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Al centro del confronto il decreto sicurezza, approvato all’unanimità il 24 settembre scorso dal consiglio dei ministri, e soprattutto le criticità lombarde. Sala ha sollevato il tema del bosco dello spaccio di Rogoredo, un po’ la versione milanese del bosco della droga attivo da anni tra il Villaggio Snia di Cesano Maderno e Ceriano Laghetto. «Purtroppo lo spaccio di sostanze stupefacenti è l’unico reato col segno “+ ” davanti – ha sottolineato il ministro Salvini – C’è un aumento del ritorno al consumo di droghe come cocaina ed eroina vendute a basso prezzo. Preoccupa anche il calo dell’età media del primo consumo. Milano ha aderito al progetto “Scuole sicure” del Ministero dell’Interno, educazione e prevenzione in classe, e al tempo stesso ha portato alla mia attenzione il caso del bosco dello spaccio di Rogoredo: un’oasi d’illegalità com’è il Parco delle Groane per l’area del milanese».

«Ho chiesto a Regione di indicarmi le quattro- cinque linee ferroviarie di Trenord a più alta pericolosità. Mi servono orari, luogo di partenza, luogo di destinazione, organizzeremo dei bei pattuglioni di uomini e donne in divisa per garantire l’incolumità di passeggeri, lavoratori e pendolari. Sono segnali. Vogliono dimostrare una volontà al controllo rigoroso e sistematico del territorio».