Draghi e Speranza: «La scuola riapre fino alla prima media, intervento su operatori no vax» – VIDEO

Il presidente del consiglio Mario Draghi e il ministro alla Salute Roberto Speranza hanno tenuto una conferenza stampa in cui hanno espresso l’intenzione di riaprire le scuole fino alla prima media.
Mario Draghi Roberto Speranza conferenza 26 marzo 2021
Mario Draghi Roberto Speranza conferenza 26 marzo 2021

La volontà di riaprire le scuole fino alla prima media, gli indirizzi sulla campagna vaccinale, l’aggiornamento sulla pandemia in Italia, l’intenzione di mantenere le misure restrittive in base ai dati dei contati. Il presidente del consiglio Mario Draghi e il ministro alla Salute Roberto Speranza hanno tenuto una conferenza stampa all’indomani del vertice della commissione europea e della cabina di regia.

Scuole

“Riapertura della scuola fino alla prima media, il ministro Bianchi sta lavorando perché avvenga in modo ordinato. La volontà complessiva era che, se ci fosse stato uno spazio, lo avremmo utilizzato per le scuole fino alla prima media. La scuola è un punto di contagio limitato solo in presenza di altre restrizioni. Ciò che è fonte di contagio è tutto ciò che avviene attorno alla scuola, in primis il traspoto. Quindi più si alza l’attività scolastica più aumentano le possibilità di contagio. In alcuni casi sarà possibile effettuare il test per gli studenti, ma parlare di azione globale mi sembra eccessivo”.

Rt

“L’istituto superiore di sanità ha indicato un rt nazionale a 1,08 in decrescita, era 1,16 la settimana scorsa ed erano sei settimane che era in crescita. La stessa cosa vale per il tasso di incidenza in una settimana su 100mila abitanti sceso sotto il 250. Le misure adottate stanno dando qualche primissimo risultato, in una quadro che resta molto delicato e prudenziale abbiamo deciso in cabina di regia di spendere questo piccolissimo tesoretto sulla scuola, per la funzione sociale che ha nel nostro paese”, ha detto Speranza.

Vaccini

“Noi per primi abbiamo proposto il tema delle restrizioni all’export di vaccini nei Paesi extra-Ue. Mi riservo di esaminare la parte giuridica degli ultimi contratti. Confermo quanto detto: c’è in gioco la salute, la vita e la morte, bisogna cercare il coordinamento europeo e se non si vede la soluzione bisogna cercare altre strade. Io però starei attento a fare certi contratti. Il blocco dell’export è completamente condiviso, la decisione è unanime dai paesi Ue. Però ora l’enfasi è tutta sul blocco ma non ne usciamo con i blocchi ma con la produzione dei vaccini, è l’unica cosa che ci farà uscire dalla pandemia e ci ridarà fiducia nel tornare a viaggiare, a costruire relazioni”.

Operatori sanitari no vax

“Il governo intende intervenire: non va bene che operatori sanitari non vaccinati siano a contatto con malati. La ministra Cartabia sta prendendo un provvedimento a riguardo”

Regioni e vaccini

“Ci sarà un incontro la prossima settimana tra le Regioni e il governo centrale, ci sarò anche io. Bisogna lavorare tutti insieme, inutile mettere divieti o minacciare misure. Il criterio di fondo è l’età. Si va avanti così e si va avanti bene, la risposta è stata ampiamente positiva.
Quello che ho detto in parlamento alle Regioni era una reazione spontanea davanti alle differenze tra le varie regioni. La Costituzione attribuisce al governo centrale competenze in caso di pandemia. il mio richiamo era anche un appello a collaborare, il richiamo era inteso a dire che bisogna vaccinare i fragili e gli ottantenni e poi andare in ordine di età, ho anche detto che il criterio dell’età deve tornare a essere prioritario. Perchè si vedono categorie che sono state vaccinate prima e non si capisce perché siano più esposte degli ultraottenni che poi sono i nonni che stanno con i nipoti”.

Chiusure o aperture

“Le chiusure sono pensabili o impensabili dipende esclusivamente dai dati che vediamo sui contagi. Conosciamo qualcosa di più sui luoghi di contagio e sulle fonti, le misure hanno dimostrato nel corso di un anno e mezzo di non essere campate per aria. È desiderabile riaprire, la decisione se farlo o meno dipende dai dati. Le vacanze estive? Sono d’accordo col ministro Garavaglia, io le farei. Se potessi andare in vacanza ci andrei volentieri”.

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