Dopo il circo arrivano le Varesine di Monza: la Cina si riprende l’ex area fiera

Dopo giraffe ed elefanti tra poco sarà la volta del luna park e l’area di viale Stucchi diventerà una sorta di “Varesine” in miniatura. Non è ancora calato il sipario sullo spettacolo (e sulle polemiche) circensi, che il Comune di Monza guarda avanti. E il futuro parla ancora cinese.
Monza, il Circo nell’area spettacoli di viale Fermi
Monza, il Circo nell’area spettacoli di viale Fermi Fabrizio Radaelli

Dopo giraffe ed elefanti tra poco sarà la volta del luna park e l’area di viale Stucchi diventerà una sorta di “Varesine” in miniatura. Non è ancora calato il sipario sullo spettacolo (e sulle polemiche) circensi che l’amministrazione comunale già pensa al ricco calendario di attività che fino alla fine dell’anno animeranno quello spazio che ha ospitato a lungo la Fiera di Monza.

Rinnovando fino alla fine del 2016, come si legge sulla delibera di Giunta del 22 marzo, l’affidamento dell’area comunale lungo via Stucchi alla Società Lanterne Rosse, la stessa che si era occupata del Festival delle lanterne cinesi.

«Siamo in attesa di ricevere il palinsesto definitivo – commenta l’assessore alla partita Carlo Abbà – Posso però anticipare che nei prossimi mesi, soprattutto nel periodo estivo, verranno allestiti un luna park, attività di street food, spettacoli e musica».

Abbà difende a spada tratta la nuova gestione di quell’area minimizzando sui detriti lasciati al circo dagli organizzatori del Festival delle Lanterne Rosse. «Quell’area prima dell’evento non era certo la club house di un campo di golf – aggiunge – Senza voler polemizzare ricordo che era uno spazio abbandonato, spesso al centro di sgomberi. Al termine del Festival che ha portato oltre 30mila persone la maggior parte delle lanterne sono state smantellate e trasferite a Prato dove ancora oggi vengono ammirate».
Abbà ribadisce anche che quell’area periferica è diventata per il Comune una fonte di reddito. «La Società Lanterne Rossa ha sempre pagato regolarmente l’affitto – precisa – Inoltre prima di allestire il festival sono stati eseguiti interventi che comunque rimaranno sempre al Comune e che serviranno anche per le prossime attività che qui si svolgeranno». Un intervento costato 150mila euro con l’installazione di un semaforo pedonale, l’asfaltatura, i lavori di sistemazione dell’impianto fognario ed elettrico e l’installazione delle recinzioni.

«Oltre ad essere un elemento di guadagno per il Comune – aggiunge – la presenza di eventi all’interno di quello spazio è una sorta di presidio continuo aumentandone il valore. Dal luglio dell’anno scorso ha prodotto oltre 100mila euro di reddito». Abbà comunque interviene anche sulla questione circo ricordando che non c’è una legge che lo vieta. «Anche la commissione che nei giorni scorsi ha effettuato i controlli ha dato il via libera – precisa – Come amministratori dobbiamo applicare le leggi e in mancanza di una legge nazionale non possiamo impedire l’arrivo del circo a Monza».

Intanto gli animalisti monzesi non mollano la presa e sabato 23 aprile il gruppo “La loro voce – Cani sciolti” ha organizzato un presidio davanti al circo per dimostrare la propria contrarierà ad ogni forma di spettacolo con gli animali. Il presidio si è svolto senza tensioni.