Domande e risposte sulla Fase 2: cosa si può fare in Brianza e in Lombardia dal 4 maggio (per due settimane)

NUOVA AUTOCERTIFICAZIONE - Cosa si può fare da lunedì 4 maggio, primo giorno della cosiddetta Fase 2 dell’emergenza coronavirus? Attenzione alle differenze tra decreto Conte e ordinanze della Lombardia. E soprattutto alle decisioni dei sindaci.
Coronavirus, Fase 2 al via dal 4 maggio 2020
Coronavirus, Fase 2 al via dal 4 maggio 2020 Fabrizio Radaelli

Cosa si può fare da lunedì 4 maggio, primo giorno della cosiddetta Fase 2 dell’emergenza coronavirus? Oltre a dpcm e ordinanze, serviranno il buon senso e il senso di responsabilità dei cittadini, perché la Fase 1 non è conclusa.
Il decreto del presidente del consiglio (l’ultimo del 26 aprile, valido dal 4 al 17 maggio 2020) prevede la possibilità delle visite ai propri congiunti che vivono nella stessa Regione e la riapertura di parchi e giardini pubblici, nel rispetto delle prescrizioni sanitarie ed evitando comunque gli assembramenti.

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Parchi e aree cani. Proprio a questo proposito attenzione alle decisioni dei singoli Comuni perché i sindaci hanno la facoltà di decidere autonomamente: il parco di Monza, ormai è noto, rimane chiuso come tutte le aree verdi della città (qui il sindaco Allevi spiega perché, anche in video). A Lissone invece riaprono tutti i giardini comunali (cintati e non cintati) ma non le aree cani.
A Seregno in settimana riapre la gran parte di parchi e aree verdi (tra cui Parco 2 Giugno alla Porada e Parco 10 Febbraio), “circa i tre quarti di quelli presenti in città” aveva stimato il sindaco. Rimangono chiusi solo alcuni parchi più piccoli dove è più difficile evitare assembramenti. A Vimercate da lunedì restano chiusi i parchi recintati, nei parchi aperti restano chiusi i giochi, restano chiuse le aree cani. A Usmate Velate chiusi parchi e le aree giochi, riaprono le aree cani (senza assembramenti, con obbligo di mascherine e distanziamento).
A Cesano Maderno i parchi pubblici riaprono, a Brugherio parchi e aree cani restano chiusi.


Secondo le ulteriori disposizioni di Regione Lombardia nei parchi e nei giardini – dove aperti – sì a passeggiate e attività motoria mantenendo la distanza di sicurezza. Vietati assembramenti, feste e pic nic, chiuse le aree gioco attrezzate.


SCARICA QUI Il nuovo modello di autocertificazione
valido dal 4 maggio 2020 (oppure vai al sito del ministero dell’Interno che sottolinea che può essere usato il precedente barrando le voci non più attuali)

Spostamenti e congiunti (e passeggiate). Il governo dice che “si può uscire dal proprio domicilio solo per andare al lavoro, per motivi di salute, per necessità, per visita ai congiunti o per svolgere attività sportiva o motoria all’aperto. Pertanto, le passeggiate sono ammesse solo se strettamente necessarie a realizzare uno spostamento giustificato da uno dei motivi appena indicati”.
E chi sono i congiunti? Dopo aver annunciato l’apertura alle visite, il governo ha dovuto anche spiegare che “l’ambito cui può riferirsi la dizione “congiunti” può indirettamente ricavarsi, sistematicamente, dalle norme sulla parentela e affinità, nonché dalla giurisprudenza in tema di responsabilità civile. Alla luce di questi riferimenti, deve ritenersi che i “congiunti” cui fa riferimento il DPCM ricomprendano: i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)”. Detto questo rimane vietato creare assembramenti anche all’interno delle abitazioni.
In Lombardia via libera anche al raggiungimento delle seconde case, esclusivamente per ragioni di manutenzione e ai lavori di manutenzione e riparazione per barche e natanti, con la possibilità di navigazione in solitaria.
Ogni spostamento deve avvenire con autocertificazione e nel rispetto delle norme di sicurezza.

Per il governo “La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili)”. Il Dpcm del 26 aprile 2020 consente lo spostamento fra Regioni diverse esclusivamente nei casi in cui ricorrano: comprovate esigenze lavorative o assoluta urgenza o motivi di salute.


Mezzi pubblici. Dal 4 al 31 agosto è d’obbligo utilizzare guanti e mascherine a bordo dei mezzi, nelle stazioni e nelle fermate secondo un’ordinanza regionale che mira anche a minimizzare le possibilità di assembramento nei principali interscambi e ripristinare progressivamente il numero delle corse alla frequenza “pre-emergenza” sull’intero territorio regionale.
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Attività motoria. È consentita se svolta individualmente, in due solo se conviventi, non più solo in prossimità della propria abitazione. Sarà possibile la presenza di un accompagnatore per i minori o per le persone non completamente autosufficienti.
È obbligatorio rispettare la distanza interpersonale di almeno due metri se si tratta di attività sportiva e di un metro se si tratta di semplice attività motoria. In ogni caso sono vietati gli assembramenti. Fuori casa è obbligatoria la mascherina: per coloro che svolgono attività motoria intensa non è obbligatorio l’uso durante l’attività, salvo l’obbligo di utilizzo alla fine dell’attività stessa e di mantenere il distanziamento sociale.

Sono consentiti gli allenamenti per gli atleti riconosciuti di interesse nazionale (dal CONI, CIP e dalle rispettive federazioni) ma devono avvenire nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e a porte chiuse.
Ripartono i maneggi, l’attività di addestramento dei cani e la pesca (sportiva e non) in tutto il territorio della Regione.

E la bicicletta? Il decreto dice che “L’uso della bicicletta è consentito per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza o i negozi che proseguono l’attività di vendita. È inoltre consentito utilizzare la bicicletta per svolgere attività motoria all’aperto. In ogni circostanza deve comunque essere osservata la prescritta distanza di sicurezza interpersonale”.

Commercio al dettaglio. L’accesso alle attività commerciali al dettaglio è consentito ad un solo componente per nucleo familiare, fatta eccezione per la necessità di portare con sé minori, disabili o anziani. Gli esercenti devono sempre mettere a disposizione dei clienti guanti monouso e soluzioni idroalcoliche per le mani prima dell’accesso all’esercizio.
Ai gestori di ipermercati, supermercati e discount di alimentari si raccomanda di rilevare la temperatura corporea sia dei clienti che del personale, prima di autorizzare l’accesso: chi ha una temperatura superiore a 37,5 °C dovrà fare ritorno alla propria abitazione, limitare al massimo i contatti sociali e contattare il proprio medico curante.

Ripartono i mercati all’aperto ma sono alimentari e con le disposizioni garantite di sicurezza e distanziamento.
I mercati coperti possono aprire, per la vendita dei prodotti compresi nelle merceologie consentite, a condizione che il sindaco del Comune di riferimento adotti e faccia osservare un piano per ogni specifico mercato.

Bar, ristoranti, ristorazione solo in take away. Le attività sul posto di bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie rimangono sospese, ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro. Le attività di ristorazione potranno effettuare vendita da asporto e di consegna a domicilio. Il consumo non deve avvenire all’interno del locale, né al suo esterno devono formarsi assembramenti in cui non si rispetta la distanza fra le persone.

Attività produttive. Confermato il calendario delle ripartenze delle attività produttive. Dopo le aziende ritenute strategiche dedite ad attività di export e i cantieri dell’edilizia pubblica (cantieri relativi a scuole, istituti penitenziari, edilizia residenziale pubblica e interventi contro il dissesto idro-geologico) con richiesta di autorizzazione in deroga ai Prefetti ripartite il 27 aprile, dal 4 maggio ripartono le attività di manifattura, costruzioni e commercio all’ingrosso, indicate nel dettaglio nell’allegato n.3 del DPCM. Le attività devono rispettare le norme di sicurezza previste dai Protocolli sottoscritti tra le parti sociali, pena la sospensione dell’attività. Scade la necessità di chiedere la deroga al prefetto. Obbligo di sanificazione, distanziamento, sorveglianza e dispositivi di protezione per le attività in partenza.
Devono rimanere disattivate le slot machine.


Mascherine. In Lombardia è sempre obbligatorio indossare la mascherina, o un qualsiasi altro indumento a protezione di naso e bocca, quando ci si trova al di fuori della propria abitazione. La mascherina non è obbligatoria per i bambini fino ai sei anni, per i portatori di forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina e per le persone che interagiscono con loro
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