«Dispositivi medici non sterilizzati», denunciati dai carabinieri del Nas quattro ex manager di una società di Monza e Brianza

Avrebbero: «Artefatto i certificati relativi ai processi di sterilizzazione, al fine di ottenere maggiore lavoro rispetto alle proprie effettive capacità produttive, mettendo a disposizione dei propri clienti materiali che in realtà non venivano sterilizzati».
Carabinieri del Nas
Carabinieri del Nas

Il Ministero della Salute dà notizia che i Carabinieri del N.A.S. (Nucleo anti sofisticazioni) di Milano hanno eseguito un’ispezione presso una importante azienda nella provincia di Monza attiva nella sterilizzazione di dispositivi medici, cosmetici e altri materiali, mediante sottoposizione degli stessi a trattamenti con l’utilizzo di raggi beta e di ossido di etilene, a seguito della quale sono emerse gravi irregolarità nei processi di sterilizzazione.

In particolare i militari hanno evidenziato che: «L’ex titolare della società, deceduto all’inizio di quest’anno, con la complicità di tutti i responsabili del Reparto Qualità succedutesi dal 2016 ad oggi, risulta aver, per anni, artefatto i certificati relativi ai processi di sterilizzazione, al fine di ottenere maggiore lavoro rispetto alle proprie effettive capacità produttive, mettendo a disposizione dei propri clienti materiali che in realtà non venivano sterilizzati».

Presunte manomissioni dei report di sterilizzazione e con relative falsificazioni dei certificati restituiti ai clienti, che avrebbero trovato puntuale riscontro sia negli accertamenti dei NAS sia «in alcuni manoscritti dell’ex titolare della società, dove erano indicati i numeri dei lotti dei prodotti non sottoposti a sterilizzazione» si legge in un comunicato stampa inerente l’operazione.

Quattro le persone denunciate in stato di libertà (ex manager, responsabili del servizio qualità) alla Procura della Repubblica di Monza, per concorso in falsità materiale commessa da privato nonché per i gravi rischi per la salute pubblica derivanti dall’utilizzo di dispositivi medici non sicuri sia per gli operatori sanitari che per i pazienti.

Infatti, si legge ancora nel comunicato: «i prodotti non sottoposti correttamente alla sterilizzazione da parte della società milanese rientrano nella categoria dei Dispositivi Medici (aghi, cannule, garze, strumenti, impianti destinati a diagnosi e prevenzione, controllo, terapia, interventi di concepimento), e dei dispositivi medici diagnostici in vitro impiegati per l’esame di laboratorio (quali reagenti, calibratori, materiali di controllo, strumenti, attrezzature), largamente utilizzati nelle strutture sanitarie e ospedali, sia privati che pubblici, su tutto il territorio nazionale».

I militari del NAS di Milano, di concerto con il Ministero della Salute, hanno avviato immediatamente le verifiche presso tutti gli Enti e società clienti dell’azienda: «per scongiurare qualsiasi rischio di infezioni a causa della mancata sterilizzazione, ma soprattutto allo scopo di porre in essere tutte le procedure per identificare, richiamare e sterilizzare correttamente ogni singolo dispositivo medico in precedenza non correttamente trattato».