Didattica a distanza alle superiori da lunedì, Anci chiede incontro alla Regione: le parole di Allevi e Rossi

I sindaci delle città capoluogo della Lombardia con Anci hanno chiesto un incontro al presidente regionale Fontana per parlare dell’ordinanza che prevede il ritorno della didattica a distanza nelle scuole superiori da lunedì 26 ottobre 2020.
monza primo giorno di scuola 2020 -
monza primo giorno di scuola 2020 – Fabrizio Radaelli

«Insieme ai sindaci delle città capoluogo Anci Lombardia ha chiesto al Presidente Fontana una riunione urgente domani (giovedì, ndr) per un ulteriore approfondimento e confronto sulla parte dell’ordinanza relativa alla didattica a distanza per le scuole superiori. Con il presidente Fontana abbiamo cosi concordato un incontro per domani». È la dichiarazione del presidente di Anci Lombardia, Mauro Guerra, in merito all’Ordinanza 623 del 21 ottobre 2020 di Regione Lombardia che contiene ulteriori misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 e prevede da lunedì 26 ottobre la didattica a distanza per le scuole superiori (in presenza le attività di laboratorio)


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«Regione Lombardia, autonomamente, ha stabilito anche la didattica a distanza per le scuole secondarie di secondo grado (superiori) a partire da lunedì 26/10 – ha commentato in serata il sindaco di Monza Dario Allevi – Mi rendo conto che queste misure comporteranno disagi importanti alle famiglie, ai commercianti e ai ristoratori: si tratta, tuttavia, di un tentativo indispensabile per tentare di frenare il contagio e di evitare di dover prendere nel prossimo futuro misure più drastiche».

Una riflessione sul tema dal sindaco Alberto Rossi di Seregno: «Avrei preferito davvero che si fosse scelto di non interrompere la didattica in presenza -ha scritto giovedì mattina – anche se capisco che in questo momento, vista la preoccupante crescita dei contagi in tutta la Regione, sia importante valutare ogni tentativo di ridurre le occasioni di contatto. Da questo punto di vista, più che le scuole, ambiente molto sicuro e distanziato, in cui le occasioni di contagio sono limitate, il tema è sul trasporto pubblico, sul quale, sebbene sono certo Regione non possa stravolgere il trasporto pubblico locale in pochi mesi, mi rimane il dubbio che non si sia tentato tutto il tentabile. Il punto è che l’altro giro è iniziato a marzo, qui siamo a ottobre. Non penso che finirà a novembre. Ma non penso che possiamo permetterci di far fare un anno così ai nostri ragazzi, senza scuola in presenza, magari ancora senza sport, ma potendo andare in giro in strada il resto del giorno (e allora altro che assembramenti…). Rimarrebbe per loro l’amaro paradosso di essere la categoria più colpita, anche se meno a rischio per il virus, rispetto ad altre fortemente da proteggere».