È di un trentenne di Seveso il cadavere trovato lungo la superstrada Milano-Meda

L’uomo, di origine albanese, sarebbe deceduto per gli effetti di sostanze stupefacenti o per una overdose di farmaci: è un trentenne di Seveso, il cui cadavere è stato trovato lungo la Milano-Meda.
Il magistrato con il comandante Marletta e altri militari sul luogo del rinvenimento del cadavere
Il magistrato con il comandante Marletta e altri militari sul luogo del rinvenimento del cadavere Pier Mastantuono

E’ di un 30enne cittadino albanese residente a Seveso, il cadavere rinvenuto nel pioppeto a lato della Milano-Meda sotto il ponte di via Mazzini nel pomeriggio di giovedì 9 luglio, a pochi metri di distanza dallo svincolo di ingresso della superstrada. Il corpo privo di vita dell’uomo è stato individuato da un passante che lo ha intravisto attorno alle 15.30, semi nascosto nella boscaglia.

Sul posto sono arrivati immediatamente il comandante Salvatore Marletta, coadiuvato dai diretti collaboratori, e il personale di soccorso della Croce Rossa di Paderno supportato da una automedica del 118, i cui sanitari non hanno potuto fare altro che costatare il decesso avvenuto da diverse ore.

Attorno alle 16.30 sul posto è giunto il magistrato, il sostituto procuratore Sara Mantovani che dovrà accertare nel dettaglio le cause effettive del decesso. Per il momento la salma è stata condotta all’Istituto di Medicina Legale di Pavia in attesa degli accertamenti autoptici. In base ai primi rilievi effettuati in loco l’uomo, residente a Seveso con la sua famiglia, disoccupato e già noto alla giustizia italiana, potrebbe essere morto per gli effetti di sostanze stupefacenti o per una overdose di farmaci.