Desio: recinzione e allarme nel palazzo dello stupro, ancora deserta l’asta per la torre

Ripristinare la recinzione, inserire un sistema d’allarme collegato con i carabinieri, rendere inaccessibili i locali al piano terra. Sono gli interventi che intendono fare i proprietari dell’ex palazzo del Centrostile. Nessuna novità invece per la torre del Polo Tecnologico: deserta l’asta per la vendita.
Un’immagine dell’interno dell’ex Centrostile di Desio
Un’immagine dell’interno dell’ex Centrostile di Desio

Ripristinare la recinzione, inserire un sistema d’allarme lungo il perimetro, collegato con i carabinieri, rendere inaccessibili i locali al piano terra. Sono gli interventi che i proprietari dell’ex palazzo del Centrostile, abbandonato da anni, intendono fare per mettere in sicurezza lo stabile. Lo ha comunicato il sindaco Roberto Corti in consiglio comunale, dopo aver partecipato ad un’assemblea dei quasi 130 proprietari dell’edificio di piazza Giotto.

«Settimana prossima ci sarà una nuova assemblea e i proprietari hanno intenzione di mettere in atto queste misure, come richiede l’amministrazione comunale nell’ordinanza firmata da me». E’ ormai da un mese che i riflettori si sono riaccesi su quell’immobile decadente, da quando una ragazzina è stata violentata da un gruppo di marocchini, poi arrestati dai carabinieri.

«Continuano i pattugliamenti delle forze dell’ordine intorno al palazzo – ha spiegato il sindaco – I controlli dopo quell’episodio sono stati intensificati.. Non possiamo non nascondere che il problema è serio e che la soluzione definitiva arriverà col recupero totale dell’immobile da parte di un eventuale acquirente. Le trattative sono in corso, sappiamo che il progetto principale è quello di trasformare l’edificio una sorta di cento polifunzionale per anziani».

Nessuna novità invece per la torre del Polo Tecnologico, sempre a Desio: è andata nuovamente deserta l’asta per la vendita. Mercoledì 27 settembre al Tribunale fallimentare di Monza per la terza volta non si è presentato nessuno. Come alle prime due aste dei mesi scorsi. La base dell’offerta questa volta era più bassa rispetto al prezzo iniziale. Dai 9 milioni di euro della prima asta, la cifra è scesa a 5 milioni e 300 mila euro, con un’offerta minima di 4 milioni. Ma nessuno si è fatto avanti.

La torre da 90 metri d’altezza, voluta dagli Addamiano una quindicina di anni fa, resta dunque così com’è, almeno per ora. Uno scheletro incompiuto, che svetta sul panorama desiano. Doveva essere, secondo i costruttori, il “fiore all’occhiello” del Polo. I lavori erano iniziati con grande ottimismo, dopo la convenzione siglata tra la proprietà privata e l’allora giunta comunale di centrodestra. Ma dopo il fallimento della società Polo Tecnologico, la torre è passata nelle mani dei curatori fallimentari, che l’hanno messa all’asta. Ci sarà mai qualcuno disposto a comprarla?

L’operazione comporterebbe non solo l’acquisto ma anche la spesa per il completamento dell’opera: secondo una stima dei periti, il costo si aggirerebbe sui 24 milioni di euro. Chi investirà una cifra così importante? Per ora, la torre attira solo i giovani in cerca di “bravate” , ripresi più volte a scalare i 23 piani, per farsi un selfie in cima. O i senzatetto che negli anni hanno trovato rifugio ai piani più bassi. Del grattacielo si è occupata anche la trasmissione Striscia la notizia che gli ha dedicato un servizio, nella rubrica sugli edifici abbandonati d’Italia.