Desio, premio Talamoni nel nome di Attanasio. Palestra del Majorana dedicata all’ambasciatore ucciso in Congo

Per la prima volta la consegna non è stata effettuata a Monza proprio per onorare il diplomatico con l’intitolazione della struttura nella scuola superiore che lui aveva frequentato. GUARDA IL VIDEO E LE FOTO DELLA GALLERY
L’intitolazione della palestra
L’intitolazione della palestra Fabrizio Radaelli

Le immagini di Luca Attanasio proiettate nella palestra del liceo Majorana di Desio che da oggi porta il suo nome, la testimonianza del suo impegno a favore degli ultimi del mondo, la soddisfazione per essere riuscito tra tante difficoltà a far partire per l’Italia due voli con 300 persone nelle settimane più dure della pandemia hanno commosso tutti stamattina, durante la consegna del Premio Talamoni, la benemerenza della Provincia. Per la prima volta le medaglie non sono state consegnate a Monza perché, ha spiegato il presidente Luca Santambrogio, la cerimonia è stata unita alla intitolazione della struttura all’ambasciatore italiano ucciso il 22 febbraio in Congo: «Vogliamo che qui, nella scuola che ha frequentato – ha affermato – una parte di lui continui a vivere e a ispirare i giovani. Dobbiamo raccontare la sua capacità di costruire le pace con convinzione» nel ruolo dell’ambasciatore che è rimasto «l’amico dell’oratorio».

«Ha saputo rappresentare – ha aggiunto l’assessore regionale all’Istruzione Fabrizio Sala – i valori dell’Italia nel mondo ed è bello che a scuola i ragazzi possano interrogarsi sulla sua storia: i giovani sono alla ricerca di modelli, sta a noi» indicare quelli migliori. Il legame di Attanasio con il Majorana è stato ricordato dalla moglie Zakia Seddiki, che ha ritirato la targa alla sua memoria insieme ai genitori: «Ho scoperto la Lombardia – ha raccontato commossa – attraverso il mio Luca. Ogni volta che passavamo di qui mi faceva vedere la sua scuola, mi ripeteva le battute che diceva da ragazzino. Ricordarlo qui significa dare un esempio ai giovani che devono credere ai loro sogni. Lui è stato un grande sognatore ed è riuscito a essere un grande uomo fino all’ultimo respiro: grazie per aver impresso il suo nome nella palestra come quello del liceo era impresso nella sua memoria».

Il premio all’ambasciatore, ha precisato Santambrogio, è legato agli altri dal filo della responsabilità che accomuna chi ogni giorno «nella normalità sa scegliere di aprirsi al prossimo e rendersi utile alla comunità». È da sempre al servizio degli altri, ha proseguito, don Augusto Panzeri, responsabile della Caritas della zona pastorale di Monza e cappellano del carcere. «Non mi sento – ha commentato il sacerdote – un eroe del quotidiano perché sono stato educato da mia mamma a fare il mio dovere. Penso al mio maestro Gesù che diceva: “guai quando parleranno bene di voi” e dedico questo riconoscimento alla chiesa che qualche volta ha sprazzi di coraggio e altre sente la fatica. Il beato Talamoni era un grande prete diocesano che si calava nella realtà ed è uno stimolo a essere presenza spirituale».

La targa è andata anche a Giovanni Ferrario, docente universitario e artista di Cogliate: «L’arte – ha notato – aiuta a resistere al dolore e farci vedere con coraggio la bellezza».

Quella riservata alle associazioni è stata consegnata al Cadom che dal 1994 supporta le donne vittime di violenza e collabora con le istituzioni al loro sostegno e alla promozione della cultura del rispetto. «Con questo premio – ha dichiarato la presidente Anna Levrero – è come se la collettività si facesse carico della drammaticità dei maltrattamenti e ci accompagnasse in un percorso faticoso che, però, produce risultati».

Il secondo riconoscimento alla memoria è stato ritirato dalle figlie di Luigi Moretti, l’imprenditore che ha coniugato l’attività professionale all’impegno in campo sociale e culturale: ha fondato la Fiera di Monza ed è stato tra i promotori del comitato che si è battuto per l’istituzione della Provincia della Brianza.

Le menzioni speciali sono state attribuite al cantautore Gatto Panceri, allo stilista Luciano Grella, alla imprenditrice e artista Graziella Giudici, al Gruppo volontari Cogliate e alla memoria di Giarcarlo Carrer, fondatore della Croce Bianca di Biassono.

Monica Bonalumi