Desio piange Luigi Mariani Preside e sindaco del dialogo

Desio piange il suo ex sindaco Luigi Mariani, scomparso giovedì, dopo una grave malattia. Professore di filosofia, dirigente scolastico prima al liceo Majorana e poi a Lissone, Mariani ha governato la città dal 1995 al 2000, con una giunta di centrosinistra.
Luigi Mariani,  sindaco di Desio dal 1995 al 2000.
Luigi Mariani, sindaco di Desio dal 1995 al 2000.

Desio piange il suo ex sindaco Luigi Mariani, scomparso giovedì, dopo una grave malattia. Professore di filosofia, dirigente scolastico prima al liceo Majorana e poi a Lissone, Mariani ha governato la città dal 1995 al 2000, con una giunta di centrosinistra. In tanti oggi lo ricordano con stima e affetto, in entrambi gli schieramenti. Così il sindaco Roberto Corti: «Ha svolto la sua attività politica e amministrativa con lealtà e passione a servizio della sua città». I suoi modi pacati e misurati non erano certo sinonimo di debolezza e sottomissione. Erano piuttosto dettati dal rispetto verso tutto e tutti, dalla capacità di ascolto e di analisi.

Oltre che dalla fermezza e dalla fedeltà nelle decisioni assunte. Virtù che Luigi Mariani aveva dentro ed emergevano nei vari campi in cui ha investito le sue capacità. Nel mondo della scuola, di non certo facile gestione, coi rapporti da mantenere coi giovani in anni difficili, con pressioni esterne sempre più evidenti, con testimonianze scarse da parte del mondo degli adulti, con punti di riferimento sempre meno visibili; far innamorare i giovani della scuola, della cultura, del sapere, del bello era una delle sue missioni più amate.

Con il dialogo con gli insegnanti, spesso nell’occhio del ciclone, di ruolo o precari, soddisfatti o delusi. Coi genitori, quelli presenti nel percorso educativo dei figli, e quelli assenti, quelli coinvolti e quelli per nulla interessati. Nel mondo della politica, da Sindaco soprattutto, da consigliere comunale d’opposizione, ma anche da sostenitore di partito, di amante disinteressato della cosa pubblica, da desideroso di trasmettere ai giovani (ancora) una passione sana e basilare per il bene comune, per la propria città, la propria nazione. E’ stato un amante della propria città, l’ha studiata dal punto di vista storico, l’ha vissuta e l’ha servita.

Ed è stato un amante della sua famiglia, quella in cui è nato e quella che ha creato, dentro le quali ha sempre trovate la sorgente a cui ristorarsi. I tanti studenti che ha visto crescere e che ora sono adulti lo ricordano proprio così, con affetto, nei messaggi che stanno scrivendo in questi giorni sulla sua bacheca di facebook. «Sei stato uno dei maestri più cari. La tua onestà intellettuale, la ricerca del dialogo e del confronto, la tua grande cultura e la passione per il bello rimarranno sempre con noi». E i colleghi: «Abbiamo collaborato insieme a tanti progetti, riso, scherzato, lottato. Alle tue figlie hai donato la tua lucida intelligenza, l’amore per l’impegno e la libertà».