Desio, l’Aurora sospende l’attività. Le società sportive si muovono contro i divieti. Seregno, il sindaco Rossi: «Sospendere lo sport giovanile è la mazzata definitiva ai ragazzi»

Il primo cittadino di Seregno Alberto Rossi attacca: «Senza altro da fare i ragazzi andranno in giro aumentando i rischi di assembramento». Ma anche lui si sta muovendo per cercare di capire se ci sono margini di manovra per permettere almeno attività singole in palestra
Il sindaco di Seregno Alberto Rossi
Il sindaco di Seregno Alberto Rossi

L’ordinanza della Regione obbliga a sospendere attività e allenamenti di prima squadra, settore giovanile e minibasket. Lo comunica l’Aurora Desio che, come tutte le altre società, ha dovuto attenersi alle nuove regole che sospendono gli sport di contatto dilettantistici regionali e locali.

L’Aurora, però, non ci sta. Anzi, si fa promotrice, insieme al suo staff, “di ogni istanza presso la Federazione Italiana Pallacanestro utile alla prosecuzione dell’attività di allenamento, con soluzioni individuali e di preparazione atletica, nella convinzione che l’attività svolta in maniera attenta e controllata possa continuare a svolgersi. Al momento in cui scriviamo, siamo a conoscenza che anche altre società sportive dilettantistiche si stanno muovendo nella stessa direzione presso gli organi competenti per modificare o adeguare il provvedimento e poter quindi permettere la prosecuzione dell’attività nelle forme più consone”.

Sulla sospensione dello sport giovanile è intervenuto anche il sindaco di Seregno Alberto Rossi- sono incazzato e frustrato, lo dico apertamente. Non buttatela in politica pensando che sia solo un attacco a Regione: chi mi legge sa che anche su provvedimenti nazionali mi è capitato di esprimere le mie perplessità quando non ne ero convinto.

Di fatto, sospendere lo sport giovanile è la mazzata definitiva ai ragazzi, che temo vivranno come una dichiarazione di guerra. Tra l’altro, un conto è se ci chiudiamo in casa, ma così l’effetto sarà solo essere in giro a “pirlare” in strade e parchi, assembrandosi ancora di più e con meno possibilità di tracciamento, rispetto a qualsiasi attività organizzata e controllata. Non capisco come questo limiterà contagi e ospedalizzazioni. Si dovranno prendere prima o poi decisioni scomode per tutelare la fascia di età più a rischio, gli anziani, che rischia di tornare ad essere il vero aspetto problematico, e non capisco questa scelta come possa mitigare le cose.

Lo sport toglieva i ragazzi dalla strada, non è così? E invece, percorsi sostenibili di svago, gioco e relazioni vengono meno per primi. Bambini e ragazzi hanno pagato un prezzo altissimo, e sottovalutato, e da loro ricominciamo. Boh. Mi trovo in imbarazzo a spiegare a ragazzi che non possono giocare in 22 in 6 mila metri quadri, quando hanno preso fino ad oggi autobus o altri mezzi, ammassati (e so perfettamente, da dietro le quinte, quanto il tema trasporti sia tra i più difficili da affrontare, pieno di ostacoli e limiti, ma davvero lì la sproporzione tra necessità e risultato è la più ampia).

Il sindaco si rivolge anche alle società sportive: “Sto provando a verificare se per le società che fanno sport di contatto comunque è possibile trovarsi in palestra per far svolgere attività singole: per dire, corsa, stretching, gag, step, pesi, corda, ball handling nel basket, palleggio contro il muro nel volley, ecc. Se per caso l’esito fosse positivo, lunedì lavorerei a una delibera urgente per concedere a chi vuole le ore di palestre gratis. Capisco la vostra frustrazione, e per quanto vale vi sono vicino: se almeno ci fosse possibilità di questo palliativo, proviamoci”.