Desio, il destino del grattacielo incompiuto: spunta (anche) l’ipotesi bosco verticale

La “torre mostro” di Desio, lo scheletro del grattacielo di 22 piani, incompiuto, che svetta con i suoi 90 metri di altezza sulla città (e non solo, essendo visibile a chilometri di distanza) entra nella campagna elettorale delle comunali del prossimo 5 giugno. Domanda ai 5 candidati sindaco: cosa ne farete?
Il bosco verticale di Boeri, a Milano, e lo scheletro della torre di Desio
Il bosco verticale di Boeri, a Milano, e lo scheletro della torre di Desio

La “torre mostro” di Desio, lo scheletro del grattacielo di 22 piani, incompiuto, che svetta con i suoi 90 metri di altezza sulla città (e non solo, essendo visibile a chilometri di distanza) entra nella campagna elettorale delle comunali del prossimo 5 giugno. Autorizzata dalla vecchia giunta di centrodestra e realizzata, ma solo in parte, dalla società degli Addamiano, oggi svetta incompiuta sulla città. Cosa farà il futuro sindaco per cercare di sbloccare la situazione?

«Il progetto l’ho sempre osteggiato da consigliere comunale d’opposizione e fosse per me la raderei al suolo – dice il sindaco Roberto Corti, candidato del centrosinistra – ; quanto realizzato è stato autorizzato dalla giunta di centrodestra nel 2007 e si tratta di un immobile di proprietà privata. La società proprietaria è fallita, quindi la questione è nelle mani del tribunale fallimentare. Siamo in attesa che i curatori definiscano la perizia di stima e l’immobile venga messo all’asta. Si potrà solo cercare di migliorare il progetto attuale con l’operatore che lo comprerà, cercando di farlo diventare almeno un esempio di ecosostenibilità, in quanto gli utilizzi sono definiti dalla convenzione edilizia. Si potrebbe ipotizzare che le facciate siano realizzate con vetri fotovoltaici. Anche l’ipotesi di un bosco verticale è interessante, ma credo possa avere delle difficoltà tecniche. Sono comunque temi da affrontare con i futuri acquirenti».

«Non è una proprietà del comune – afferma Massimo Zanello candidato del centrodestra – parlerò col curatore fallimentare per trovare una soluzione. Le ipotesi sono due: terminare i lavori e farlo diventare, come nei progetti iniziali, un riferimento per il settore terziario in Brianza oppure abbatterlo»

«Ammesso che il futuro sindaco di Desio possa mai disporre dell’area, ma non si sa come ciò possa avvenire (lo acquista? glielo regalano?) – sostiene Sara Montrasio dei 5 Stelle – il “mostro” così com’è non serve a nulla. Sarebbe bello riportare il verde sull’area, ma invece di preoccuparci del grattacielo, che non nuoce alla salute, preferiamo riportare l’attenzione sul danno ’sicuro’ che porterà Pedemontana».

«Intendiamo sollecitare l’intervento di fondi immobiliari specializzati in housing sociale e/o residenze per studenti, per reperire le risorse per il completamento dell’opera e la sua destinazione a queste finalità, col coinvolgimento anche dei comuni confinanti» dice Simone Gargiulo della lista Per Desio.

«Per noi è più utile pensare ad una sua valorizzazione, facendola diventare un’opportunità per il territorio, rilanciandola incentivando ad esempio l’attenzione di importanti società nazionali e internazionali che possano completarla e destinarla a servizi utili» afferma Paolo Smorta della lista Uniti per Desio.