Desio, Giorgio Tagliabue costruisce prati fioriti, è il garden designer: «Le mie preferite? Le carote selvatiche»

Ha 31 anni, laureato in agraria e sta costruendo il suo sogno in un terreno di Bovisio Masciago al confine con Desio, in via Ferravilla: è il vivaio “Colori nel verde”, specializzato nella coltivazione e produzione di prati fioriti, erbacee perenni e arbusti insoliti.
Giorgio Tagliabue e la sua flower farm Colori nel verde
Giorgio Tagliabue e la sua flower farm Colori nel verde Paola Farina

Immaginate un campo pieno di fiori colorati, con le farfalle che giocano rincorrendosi, le api che volano da un punto all’altro. I girasoli altissimi. Non è un sogno ma è la realtà che sta costruendo Giorgio Tagliabue, desiano di 31 anni. Il campo si trova a Bovisio Masciago, al confine con Desio, in via Ferravilla: è il vivaio “Colori nel verde”, specializzato nella coltivazione e produzione di prati fioriti, erbacee perenni e arbusti insoliti.

«I fiori e le piante sono la mia passione – dice il giovane desiano, laureato in agraria e “garden designer” – Mi piace coltivare in particolare piante che garantiscono la fioritura e restano in giardino per diversi anni. Si tratta di arbusti particolari, che in Italia usiamo ancora poco». Nella sua “flower farm” ci sono fiori di ogni tipo, forma e colore.

«L’idea arriva dalla Cornovaglia. Ho piantato filari non monotematici ma misti, per aumentare la biodiversità e fare qualcosa di bello da vedere. Tutto è biologico. Il mio desiderio è quello di fare scoprire il mondo dei fiori e fare sentire le persone in campagna. Sono molto felice quando vengono i bambini:li vedo correre in mezzo ai fiori, contenti. Mi piacerebbe che questo campo diventi un luogo didattico, a disposizione anche delle scuole, per raccontare e spiegare ai bambini il mondo dei fiori e delle piante».

Chi vuole comprare dei fiori al vivaio di Giorgio Tagliabue viene fornito di un cestino e un paio di forbici: il cliente va direttamente nel campo e sceglie i fiori preferiti. E poi può formare il suo bouquet. «Il metodo è simile a quello dei campi di papaveri che si sono diffusi negli ultimi tempi, ma la mia intenzione non è quella di farne un fenomeno di massa. I fiori richiedono cura e attenzione» . Il vivaio è nato da pochi mesi, con molta fatica. Mancano ancora degli aspetti burocratici da definire, ma il giovane desiano non si perde d’animo.

«Per fortuna ho una casa grande dove, con l’aiuto di mia mamma Ivana, in primavera ho piantato fiori e piante in vaschette. Poi, a metà aprile, le ho trapiantate nel campo». Un lavoro impegnativo che richiede molta pazienza e cura. Doti che non mancano al trentunenne, determinato a seguire il suo cuore. «La passione è nata in me spontaneamente. I miei nonni coltivavano l’orto. Mi è sempre piaciuto stare in mezzo alla natura. Poi ho iniziato a documentarmi, leggendo libri sui fiori, quasi tutti in inglese. E’ un’attività che mi risulta naturale: è proprio fatta per me». Nel campo, su un terreno di 8 ettari, Giorgio ha piantato diverse specie: «Le mie preferite sono le carote selvatiche».