Dentopoli: Rizzi interrogato in carcere a Monza, nessuna ammissione

Venerdì 4 marzo l’interrogatorio di otto ore a Fabio Rizzi, in carcere a Monza per l’inchiesta Dentopoli della procura per le presunte tangenti nella sanità lombarda. L’ex braccio destro di Maroni si è difeso senza ammettere le accuse.
FAbio Rizzi
FAbio Rizzi Carlo Pozzoni

Otto ore di interrogatorio, nessuna ammissione e risposte lucide – dice il suo avvocato – alle domande dei magistrati: Fabio Rizzi in carcere si difende dalle accuse dell’inchiesta Smile della procura di Monza sulle presunte tangenti nella sanità lombarda, attraverso i servizi odontoiatrici esternalizzati. Venerdì 4 marzo il pubblico ministero Manuela Massenz ha interrogato l’ex braccio destro di Roberto Maroni nella casa circondariale di via Sanquirico. Secondo il legale Monica Alberti, l’assistito ha «risposto lucidamente a tutte le domande» ed è stata toccata «anche la questione dei fondi esteri di cui si parla nelle intercettazioni». Rizzi ha sostenuto che le società estere erano in perdita e avrebbe depositato, attraverso l’avvocato, i documenti che chiarirebbero la natura di quelle attività. L’avvocato non ha comunque fatto richiesta di scarcerazione. La magistratura ha invece disposto il dissequestro dei 1.900 euro trovati nel freezer e dei 5.000 franchi svizzeri trovati in casa: sono stati restituiti alla compagnia del leghista.